Caso Folorunsho–Hermoso, Abodi e Buffon alzano la voce: “Non può finire tutto così”

Dal palco di Atreju il ministro Abodi e Buffon chiedono sanzioni esemplari dopo gli insulti al difensore della Roma

Jacopo Mandò -
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Abodi e Buffon
Caso Folorunsho–Hermoso: le parole di Abodi e Buffon sugli insulti in Cagliari–Roma – Romaforever.it

Il finale nervoso di Cagliari–Roma continua a far rumore ben oltre l’Unipol Domus. Gli insulti gravissimi rivolti da Michael Folorunsho alla mamma di Mario Hermoso, col labiale ripreso in diretta tv e diventato immediatamente virale, sono ormai un caso nazionale.

Sul piano sportivo, il contrasto è noto: l’arbitro ha estratto un semplice giallo, il VAR non poteva intervenire perché il protocollo non contempla la revisione per offese verbali, mentre la Procura Federale sta valutando gli atti senza però poter contare sulla classica prova tv pensata per falli di gioco e condotte violente “fisiche”.

L’episodio ha però scavalcato il recinto del regolamento, trasformandosi in una questione di credibilità del sistema calcio. Ed è proprio su questo che arrivano, oggi, le parole più pesanti.

La soluzione di Abodi

Dal palco di Atreju, a Roma, il ministro dello Sport Andrea Abodi ha scelto una linea durissima. Senza citare direttamente Folorunsho, ha parlato di chi in Serie A arriva a insultare in modo feroce la madre di un avversario: per il ministro, un episodio così non può essere archiviato a tarallucci e vino, perché si tratta di un comportamento apertamente antisportivo e contrario alle regole stesse dello sport.

Abodi ha criticato quella che definisce la “burocrazia dell’interpretazione della norma”: troppo spesso, secondo lui, ci si ripara dietro cavilli per evitare di intervenire. Il messaggio è chiaro: i professionisti, proprio perché osservati da milioni di persone, devono essere consapevoli di avere una responsabilità educativa e devono sapere che certi comportamenti hanno conseguenze concrete, soprattutto a livello sanzionatorio.

Il ministro ha allargato il discorso anche ai settori giovanili: se in Serie A insulti di questo tipo passano senza squalifiche, il rischio è di legittimare lo stesso linguaggio negli Under 15 e in tutto il calcio di base.

Le scuse di Buffon

All’incontro era presente anche Gianluigi Buffon, oggi vice capodelegazione della Nazionale. L’ex portiere di Parma, Juventus e Paris Saint-Germain si è schierato sulla stessa linea del ministro, ammettendo con onestà di aver dato in passato, in campo, esempi non sempre edificanti. Proprio per questo, ha sottolineato, è arrivato il momento che il calcio dia segnali diversi: sanzioni severe per chi oltrepassa certi limiti, a maggior ragione se si tratta di figure simbolo per i tifosi più giovani.

Nelle parole di Buffon e Abodi c’è lo stesso concetto di fondo: il caso Folorunsho–Hermoso non riguarda solo Cagliari e Roma, ma l’idea di calcio che il Paese vuole raccontare. Lasciarlo scivolare via significherebbe accettare che l’insulto personale – persino alla famiglia – faccia parte del gioco. E questo, ormai, non è più difendibile.