Mirante e il ricordo su Gasperini: “E’ un buono, i tifosi della Roma lo ameranno”

L’ex portiere di Milan e Roma fa un’analisi con il suo punto di vista sul big match di domenica sera a San Siro.

Melissa Landolina -
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Antonio Mirante
Antonio Mirante (foto AS Roma)

Antonio Mirante, doppio ex di Milan e Roma, ha raccontato a La Gazzetta dello Sport le sue sensazioni in vista del big match di domenica sera a San Siro, una partita che potrebbe dire molto sul destino della stagione. L’ex portiere conosce bene l’atmosfera di entrambe le piazze e non ha dubbi: “Vedo molto bene i rossoneri, solidi e compatti. Certo, le assenze di Rabiot e Pulisic pesano, ma potrebbero responsabilizzare ancor di più Leao, un campione che può decidere la partita da solo”.

Parole di grande stima anche per Pulisic, definito da Mirante un giocatore “con un’intelligenza calcistica fuori dal comune. Nessuno in Serie A sa fare le due fasi come lui. Peccato non vederlo domenica a San Siro”.

L’elogio a Gasperini e il legame con la Roma

Quando parla di Gian Piero Gasperini, oggi alla guida della Roma capolista, Mirante lascia trasparire un profondo rispetto: “È un rivoluzionario, uno che è arrivato dieci anni prima di tutti su molti aspetti. Nel leggere le partite è il migliore al mondo”. Per lui, la squadra giallorossa rispecchia pienamente il carattere del tecnico: “Pragmatica, quadrata, organizzata, proprio come il suo allenatore”.

Ripensando agli anni da giocatore della Roma, Mirante racconta: “Sono arrivato per fare il secondo e ho finito per giocare tante partite. Erano anni di transizione, tra cambi di proprietà e dirigenti, e due giorni dopo il mio arrivo fu venduto Alisson. Da lì io e Olsen ci giocammo il posto”.

Con Ranieri in panchina trovò spazio e fiducia: “Con Di Francesco giocavo poco, ma Ranieri mi diede fiducia. È stata un’annata particolare, segnata dall’addio di De Rossi, una serata speciale che non dimenticherò mai: gente di tutte le età in lacrime”.

Il maestro Gasp e un ricordo indelebile

Mirante ricorda anche i suoi inizi con il tecnico che più di tutti ha segnato la sua carriera: “Gasperini mi ha lanciato a vent’anni, quando non giocavo da due stagioni. Mi ha cambiato come persona e come calciatore”. Poi un aneddoto: “All’ultima giornata di B a Crotone, gli dissi che sognavo la Serie A. Lui mi abbracciò e disse: te lo meriti. È un buono, anche se in campo pretende il massimo. I tifosi della Roma lo ameranno”.