Lo scorso anno, Edoardo Bove ha avuto un malore in campo: era il primo dicembre quando tutti gli italiani restarono senza fiato per le immagini viste in diretta tv durante Fiorentina-Inter. Per fortuna, i calciatori e poi i medici presenti hanno prontamente soccorso il romano, che è stato ricoverato d’urgenza in terapia intensiva. Danilo Cataldi, in particolare, fu autore di un intervento decisivo liberandogli rapidamente le vie aeree spostando la lingua ed evitando così complicazioni respiratorie. Dopo gli accertamenti di ritiro, al romano è stato impiantato un defibrillatore sottocutaneo.
Nelle ultime ore, è stata approvata la cosiddetta “Legge Bove” che prevede l’obbligo di formazione al primo soccorso per tutti quelli che partecipano ad attività sportive. L’obiettivo è quello di migliorare la sicurezza negli impianti e garantire interventi tempestivi in caso di emergenza. Cosa prevede la Legge Bove? Per prima cosa, formazione obbligatoria al primo soccorso per atleti, dirigenti, arbitri e personale tecnico (incluse le manovre salvavita). Presenza di corsi aggiornati, con le società che dovranno garantire aggiornamenti periodici e coinvolgere strutture sanitarie e Croce Rossa.
Legge Bove, le parole emozionanti di Edoardo
Come riportato da LaPresse, sono state emozionanti le parole di Bove. “L’impegno e la dedizione dimostrati dal senatore e dal presidente mi hanno contagiato e per questo motivo ho deciso di essere il testimonial di questa legge. Parliamo del mio episodio che è stato il motore di tante cose ma non è la causa principale per cui sono qui”, ha spiegato l’ex centrocampista che sogna però di tornare in campo.
“Leggo ‘Legge Bove’ e sono onorato che ci sia il mio nome qui ma anche un po’ imbarazzato, perché non è giusto prendere il merito per qualcosa che è stato importante per me, ma c’è chi si spende da tanto tempo e lotta per diffondere notizie e informazioni sul primo soccorso. Vorrei che fosse la legge per le fondazioni, per chi ha salvato qualcuno e per chi non ce l’ha fatta. Questa legge é per loro. É un orgoglio per me e la mia famiglia e le persone a cui tengo. É un anno che piango, ma sono contento, é una cosa bella”, ha poi aggiunto il romano con emozione e commozione.