Zaniolo: “Non si è percepito quanto abbia sofferto nel lasciare la Roma”

Queste le parole dell’attuale giocatore dell’Udinese rilasciate in esclusiva per La Repubblica

Jacopo Pagliara -
Tempo di lettura: 2 minuti
Nicolò Zaniolo
Nicolò Zaniolo (X -@CorSport)

Nicolò Zaniolo è tornato a parlare di Roma e lo ha fatto nel corso di una lunga intervista rilasciata in esclusiva per La Repubblica. Il centrocampista attualmente in forza all‘Udinese ha parlato del suo passato in giallorosso, affermando che per lui non è stato affatto facile lasciare la Capitale, ma porterà con se ricordi indelebili come il gol nella finale di Tirana. Queste sono state le sue parole.

Le dichiarazioni di Nicolò Zaniolo

Dalle bravate con Kean nell’Under 21 alla lita al Viola Park con la primavera della Roma: c’è qualcosa che non rifarebbe?

 “Certo, tutti hanno rimorsi. Da un lato penso che, se sono arrivato a questo punto, è perché doveva andare così. Dall’altro, so che nella mia carriera ho fatto tanti sbagli, dovuti anche alla troppa esposizione mediatica che mi è stata data fin dall’inizio e alle pressioni che ho dovuto sopportare. Essere sulla bocca di tutti a 18 anni, in una città come Roma, non è facile. Sfiderei chiunque a non alzare un po’ la cresta. Ho sbagliato a sentirmi un po’ troppo. Tanti errori sono dovuti a quello. Adesso li riconosco, se tornassi indietro non li rifarei”.

Quando Mourinho sollevò contro di lei le critiche feroci del tifo romanista, come fece a sopportare la pressione?

“Forse all’esterno non si è percepito quanto io abbia sofferto nel dovere lasciare la Roma. Era e resta un club che amo. Ci sono stato benissimo ed è stata dura lasciarmi con la piazza, con la società, con le persone. Forse non l’ho fatto percepire, perché preferisco tenermi le cose dentro”.

Il momento più bello della sua carriera finora?

Zaniolo con la Conference League
Zaniolo con la Conference League (RomaForever.it)

Il gol a Tirana in finale di Conference League, una delle più grandi emozioni della mia vita. Poi gli esordi: al Bernabeu in Champions, ancor prima di aver giocato in Serie A, e con la Nazionale. Il mister mi disse che avrei giocato solo poche ore prima della partita, ero emozionano ma mi ha aiutato a non avere troppo tempo per pensarci”.

 

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