
Marash Kumbulla ha rilasciato un’intervista parlando del suo prossimo futuro. Il calciatore è di proprietà della Roma ma attualmente è in prestito all’Espanyol. Nonostante l’infortunio al ginocchio, in Spagna ha ritrovato la continuità nel giocare collezionando 31 presenze e 3 gol.
Il difensore si è subito ambientato, all’inizio era scettico sul cambiare paese e cultura ma poi si è reso conto di quanto Spagna e Italia siano simili. Il campionamento però è diverso soprattutto dal punto di vista tattico, la Liga lo è di meno rispetto alla Serie A ma si è più esposti a contropiede e giocate offensive. Anche nella mentalità ha riscontrato differenze, quella spagnola la giudica “molto più serena” rispetto al calcio italiano.
C’è un ricordo che è rimasto indelebile nella sua mente nel corso degli anni vissuti a Roma, ossia la vittoria della Conference league: “Mi ricordo sempre la festa subito dopo la partita con i tifosi, a Tirana: giocare in Albania per me ha reso tutto ancora più speciale. Poi la cosa che mi è rimasta dentro sono stati i festeggiamenti del giorno dopo, per le strade di Roma: sapevo che tifoseria c’è, ma quando sul pullman ci metti non so quante ore a fare il giro di Roma capisci quanto siano attaccati alla squadra”.
Alla domanda su cosa gli è mancato alla Roma non ha dubbi, sicuramente giocare perché i pochi minuti disputati non gli hanno dato continuità nel tipo di allenamento e fisicamente ne ha risentito, poi i vari infortuni, principalmente quello al ginocchio, che lo hanno penalizzato.
Kumbulla sapeva di avere concorrenza: “Sapevo di aver davanti giocatori forti. Tutti vorrebbero giocare sempre e non sei felice quando giochi. Però faccio un esempio: c’è stato un periodo con Mourinho in cui vincevamo un sacco di partite 1-0. Cosa potevo dirgli?”.
L’albanese è rimasto legato a molti giocatori è a vissuto con il fiato sospeso il malore del suo ex compagno Bove durante Fiorentina-Inter: “Quel momento lì l’ho vissuto malissimo: stavo guardando la partita e sono rimasto paralizzato, come penso tutti. L’unica cosa che speravo era di ricevere notizie belle il prima possibile, poi ero più tranquillo quando ho saputo che Il peggio era passato”.
Sul futuro non ha ancora certezze: “Voglio cercare di continuare su questa scia, nel senso di continuità e di costanza nel giocare. Non so quale sarà il futuro: sicuramente a fine campionato tornerò a Roma, perché sono in prestito secco. E poi non so cosa succederà, però sicuramente quello che voglio è cercare di avere più continuità possibile, come l’ho avuta quest’anno”.
Non chiude però le porte alla possibilità di continuare a giocare in Spagna dove si sta trovando bene.