Un articolo pubblicato nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport a firma di Andrea Pugliese, ha focalizzato la propria attenzione sul tiepido approccio al campionato italiano del bomber ucraino, Artem Dovbyk, ancora a secco nelle prime tre giornate di campionato.
La fiducia incondizionata di De Rossi in Dovbyk
Un bomber dalle polveri bagnate che non è ancora riuscito a realizzare nessuna rete in queste prime uscite stagionali, evidenziando ancora una condizione fisica precaria o poco brillante. Al termine della sfida contro la Juventus, Daniele De Rossi si è detto fiducioso sulle prospettive di Dovbyk alla Roma e si è detto certo che presto il suo bomber esploderà e saprà imporsi a suon di reti.
“Sono soddisfatto del suo lavoro” ebbe modo di dichiarare DDR a fine partita ai microfoni di Sky, facendo un po’ storcere il naso a qualche tifoso romanista per nulla soddisfatto del rendimento dell’attaccante ucraino. Secondo il tecnico giallorosso, i problemi di Dovbyk non deriverebbero da questioni attinenti alla comunicazione o all’ambientamento.
A suo favore ci sono i precedenti. Il nuovo centravanti della Roma, anche nella scorsa stagione col Girona, faticò nelle prime gare, segnando solo una rete nelle prime cinque partite stagionali, per poi ingranare la quinta e suggellare reti a ripetizione che lo hanno portato a diventare il “Pichichi” della scorsa stagione della Liga Spagnola.
Gli ultimi allenamenti svolti a Trigoria dimostrano come De Rossi stia pensando di sperimentare nuovi moduli o nuove soluzioni che possano esaltare le doti di Dovbyk, anche se bisogna capire se l’ucraino sarà in grado di recuperare dopo l’infortunio patito in nazionale per la sfida contro il Genoa.
Il nuovo modulo di De Rossi
Uno dei moduli che il tecnico giallorosso starebbe provando è il 3-4-2-1 che vedrebbe Dybala e Soulé schierati come trequartisti con Saelemaekers largo a destra e Angelino a sinistra. Questo modulo potrebbe rivelarsi adatto per fornire a Dovbyk più palloni possibili in area andando.
Con questo modulo Dovbyk giocherebbe meno lontano dai compagni e sarebbe costantemente affiancato a turno da uno dei due trequartisti. Ovviamente sarà il campo l’unico giudice inappellabile che emetterà le proprie sentenze e ci dirà se il nuovo modulo possa davvero mettere Dovbyk in condizione di battere a rete con maggior frequenza.