De Rossi sceglie Brignardello: il preparatore di fiducia di Tudor può ridare concretezza alla Roma

De Rossi compie il primo “scippo” di mercato: il tecnico giallorosso sceglie il preparatore atletico di Igor Tudor, ormai ex Lazio

Andrea Desideri -
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De Rossi Roma
De Rossi sceglie Gianni Brignardello come preparatore (RomaForever.it)

Chissà se alla famosa cena di qualche giorno fa, quella che ha sancito la fine del rapporto fra Tudor e Lotito alla Lazio, si è parlato anche di preparazione atletica. L’allenatore ha interrotto il rapporto con la società biancoceleste a causa di incomprensioni tecniche con la proprietà e la squadra. Tradotto: non era in sintonia con l’ambiente. L’ha palesato, senza mezzi termini, in un ultimo avvicendamento all’interno di un noto ristorante romano.

Cena in terrazza con vista sull’abisso. Ora i biancocelesti devono ricominciare da capo, ma qualcosa l’avevano persa già da prima. Accanto a Tudor c’è sempre stato un preparatore atletico: Gianni Brignardello. L’uomo, classe 1967 originario di Chiavari, l0 ha seguito ovunque. Tranne alla Lazio.

De Rossi, il primo “scippo” alla Lazio

Il motivo è proprio DDR: il tecnico di Ostia lo ha voluto alla Roma proprio per i suoi metodi. Il Curriculum, così come le referenze, non sono in discussione: Sampdoria, Parma, Udinese, Watford, Marsiglia, Crystal Palace e Tottenham. Al fianco di Paratici. Non proprio realtà qualunque. Tutte simbolo di maturazione, concretezza e audacia.

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Roma De Rossi
L’allenatore giallorosso si affida all’ex preparatore di Tudor (RomaForever.it)

Tre qualità che vuole dare De Rossi alla sua Roma. Per l’ex capitano giallorosso sarà il primo ritiro pre-campionato della sua carriera. L’esperienza con la Spal lo ha visto operare da subentrato. Nella Capitale può plasmare una squadra a sua immagine e somiglianza. Da qualcuno dovrà pur prendere ispirazione: i modelli DeRossiani sono due Spalletti e Conte, da entrambi prende cose diverse.

La scelta di Brignardello

Dall’attuale allenatore del Napoli importa la voglia di un’idea precisa di gioco, in grado di galvanizzare i giocatori, senza tuttavia pressarli oltremodo. Da Spalletti, invece, prende la precisione tattica: l’essere un metronomo nell’organizzazione e negli schemi da attuare. Questo fa sì che la condizione atletica, dei giocatori, ma anche la sua, sia impeccabile.

Per fare qualsiasi cosa, plasmare un’idea di gioco, serve – in primis – un fisico prestante e del buon fiato. Citando Daniele De Rossi, oltre ad avere fame, i suoi giocatori devono avere gamba. Quella gliela dà Brignardello: preparatore vecchio stile, ma non al punto da ripetere i gradoni alla Zeman. Si andrà in montagna, si farà gruppo e la corsa sarà denominatore comune – almeno per le prime settimane – dentro e fuori dal campo. Lavoro aerobico e anaerobico.

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Tanti pesi, sforzo costruttivo per abituare la “memoria muscolare” ai carichi di una stagione. Alla tattica ci pensa De Rossi, che avrà ugualmente una simbiosi con quello che fino a poco tempo fa era il braccio destro di Tudor. Dato che Brignardello non sposa progetti a caso, la scelta dei giallorossi può essere un segno distintivo. Il lavoro di De Rossi va verso una direzione che, a meno di clamorosi capovolgimenti di fronte, dopo tre anni di transizione (senza una preparazione adeguata, come hanno dimostrato i tanti infortuni nel corso del campionato), dovrebbe essere quella giusta.