C’è un modo semplice per capire come finisce un anno: guardare i volti. E nell’ultimo allenamento del 2025 la Roma si è mostrata così, con sorrisi veri, scherzi da spogliatoio e quel clima da “famiglia” che spesso racconta più di mille conferenze stampa. Ma sotto la superficie, restano i numeri e le ambizioni: il 2026 non sarà un anno da contemplare, sarà un anno da prendere.
Un anno da quarto posto, con un record che dice “continuità”
La Roma chiude il 2025 in zona Champions e con una certificazione importante: nell’anno solare nessuno ha raccolto più vittorie in Serie A dei giallorossi (26). Un dato che non è solo statistica, ma fotografia di solidità: è la quarta volta nella storia romanista che si supera quota 25 successi in un anno solare in campionato, un club ristretto dove si entra solo quando la continuità diventa abitudine.
L’ultimo allenamento dell’anno: quando lo spogliatoio racconta il progetto
La Roma ha salutato il 2025 “facendo vedere” il gruppo: l’abbraccio tra Dovbyk, Gollini, Rensch e Soulé, il siparietto Ghilardi-Baldanzi con Pisilli in versione paciere, e persino una sfida ai rigori con Svilar e Dybala a ruoli invertiti. Dettagli? Sì, ma anche indizi: una squadra che lavora tanto (e si vede), ma che ha bisogno di leggerezza per restare lucida quando la stagione entra nel vivo.
Il 2026 come promessa: trasformare i sorrisi in punti pesanti
Se il 2025 ha rimesso la Roma nel gruppo di testa, il 2026 chiede l’ultimo salto: più cinismo nelle serate bloccate, più impatto dai cambi, più peso specifico davanti. La classifica dice che la base c’è; il calendario dirà presto quanto vale davvero. Intanto, la Roma riparte da un’immagine semplice: chiudere l’anno col sorriso, ma con lo sguardo già avanti.