In Coppa d’Africa, Neil El Aynaoui sta lasciando impronte pesanti. Dopo il 2-0 al Comore e l’1-1 col Mali, il centrocampista della Roma si è preso la scena con prestazioni di sostanza e continuità, fino al riconoscimento di migliore in campo nell’ultimo match.
I dati raccontano un giocatore dominante nel suo habitat naturale: 13 duelli vinti nelle prime due gare, 7 palloni recuperati e una precisione passaggi del 91,2%. Ma più dei numeri, è la sensazione a colpire: El Aynaoui sembra ovunque, lucido per 90 minuti, dentro ogni lettura e dentro ogni contatto.
Le parole nel post partita: delusione, autocritica, mentalità
Il premio di MVP, però, non basta a cancellare un dettaglio: contro il Mali è sfumato il primo match point per chiudere subito il discorso qualificazione. E proprio lì El Aynaoui ha mostrato un lato “nuovo”, prendendosi microfoni e responsabilità.
Ha parlato dell’atmosfera creata dai tifosi e della frustrazione per non averla onorata fino in fondo: “Siamo delusi… i tifosi hanno creato un’atmosfera incredibile”
Poi la stoccata più importante, da leader vero: “Nel secondo tempo non siamo entrati in partita… una partita dura 90 minuti, non solo il primo tempo”
È un’autocritica che sa di mentalità: pretendere di più, prima ancora che dagli altri, da sé stessi.
Cosa cambia per la Roma: un “altro” El Aynaoui per Gasperini
Ed è qui che la notizia diventa giallorossa. Perché a Trigoria El Aynaoui, finora, non ha sempre avuto la luce addosso: minutaggio a strappi, inserimento graduale, qualche passaggio in cui è sembrato un tassello ancora da completare. Ma la Coppa d’Africa sta dicendo una cosa chiara: se messo nelle condizioni giuste, Neil può essere una pedina vera, non solo un’alternativa.
Nel calcio di Gasperini, un centrocampista che unisce duelli, recuperi, pulizia tecnica e ritmo è oro. E queste partite in nazionale, paradossalmente, fanno bene anche alla Roma: perché restituiscono fiducia, status, e un giocatore che rientrerà con un bagaglio diverso. Più maturo. Più pronto.
Un segnale per gennaio: la profondità passa anche da lui
Con calendario fitto e rotazioni inevitabili, avere un El Aynaoui “da Coppa d’Africa” significherebbe allargare davvero le soluzioni a centrocampo. Non è solo un discorso di prestazioni: è un discorso di personalità. E quelle frasi dette dopo il Mali pesano, perché raccontano un ragazzo che non si nasconde.
Per la Roma è un messaggio chiaro: mentre Neil guida il Marocco, Gasperini può già intravedere un rinforzo interno. A volte il mercato migliore è quello che ti rientra in casa… più forte di prima.