Pisilli, il jolly che Gasperini sta “tenendo caldo”
Pisilli è il classico talento che in primavera sembrava già pronto, ma che in prima squadra va dosato. Gasperini lo sta gestendo così: pochi minuti, tanta formazione. E il punto non è “quanto” ha giocato finora, ma come può diventare utile nel 2026: intensità, inserimenti, capacità di coprire più ruoli nel cuore del campo. Se la Roma alzerà il ritmo tra campionato, Europa e Coppa Italia, uno come lui può smettere di essere “promessa” e diventare rotazione vera, soprattutto quando servono gambe e letture pulite.
Ghilardi, la difesa che cresce nell’ombra
Ghilardi è un investimento che si vede poco, ma che può pesare tanto. Davanti a lui ci sono gerarchie forti, esperienza, soluzioni d’emergenza (anche con adattamenti), eppure il suo profilo è chiaro: aggressivo, fisico, moderno, con l’idea di diventare un’opzione affidabile nei tre dietro. Il 2026, per lui, può essere l’anno del “salto” non per hype, ma per necessità: tra calendario pieno e assenze inevitabili, la Roma avrà bisogno di un braccetto che tenga l’uno contro uno senza tremare.
Arena, il nome che fa drizzare le antenne
Qui siamo nel campo delle intuizioni, ma quelle che scaldano davvero. Arena è giovanissimo (2009), sì, però è uno di quelli che si porta dietro un’etichetta precisa: gol e precocità. Trigoria lo sta trattando con cautela, come si fa con i prospetti veri: lavoro, crescita, niente accelerazioni inutili. Ma nel 2026 può succedere una cosa semplice: che inizi a entrare nel radar del pubblico “grande”, magari con una convocazione, un’esordio simbolico, o anche solo con l’idea che la Roma abbia in casa un centravanti da costruire. In Primavera, questa stagione, ha già siglato 5 gol in 11 presenze a 16 anni: futuro.