L’annuncio è arrivato da Rabat, in Marocco, e ha un impatto che arriva fino a Trigoria. Perché la Coppa d’Africa non è mai stata un tema “lontano”: è stata (e spesso è) un buco in piena stagione, tra viaggi, carichi, assenze e rotazioni forzate. Ora, però, il calendario africano cambia pelle.
Meno “emergenze” invernali, più pianificazione
La svolta è chiara: dopo l’edizione 2028, l’AFCON passerà a un ciclo quadriennale (quindi, di fatto, si va verso il 2032 come primo appuntamento del nuovo ritmo).
Per la Roma significa una cosa molto concreta: meno stagioni condizionate dall’assenza prolungata dei propri africani nel cuore dell’annata. E questo non pesa solo sul campo: cambia anche il modo in cui programmi gennaio. Meno “acquisti tampone”, più mercato ragionato.
Non sparisce il tema viaggi: arriva la African Nations League
La CAF però compensa: dal 2029 è prevista una African Nations League annuale. Da quanto emerso, si giocherebbe dentro le finestre FIFA di settembre e ottobre, con fase finale a novembre e gironi per aree geografiche.
Tradotto lato Roma: meno assenze “fuori finestra” (quelle che ti spezzano davvero la stagione), ma un carico di trasferte e stress da nazionale che resta, e diventa più continuo.
Effetto immediato: oggi il problema è ancora “adesso”
Nel breve, i club non vengono liberati dalla fatica: l’AFCON resta una variabile pesante quando cade in inverno, e infatti anche la gestione della “liberazione” dei giocatori è stata oggetto di interventi per ridurre l’impatto sui club.
Per la Roma di Gasperini il tema è attuale: quando perdi uomini (e ritmo) in un mese chiave, paghi in campo e in rotazioni.