“Alla Juve il peso è chiaro: vincere”
Fabio Capello non usa giri di parole quando descrive cosa significa sedersi sulla panchina della Juventus. Per lui, a Torino c’è un comandamento che guida tutto: vincere. E quando alleni in quel contesto, spiega, ti senti addosso un obbligo costante, perché società e ambiente programmano la stagione con quella mentalità.
È una differenza culturale prima ancora che sportiva: un modo di intendere il calcio che “ti pesa”, ma ti orienta anche ogni giorno.
“A Roma è festa, poi si rifà tutto”: la romanità e il rumore di fondo
Poi c’è la Roma, e Capello la racconta con una definizione che suona familiare: un posto in cui si vive di emozioni, di picchi e di cadute. Quando vinci è festa totale, quando perdi sembra che debba ricominciare tutto da capo.
Capello sottolinea anche un fattore ambientale tipico: il potere delle radio e la difficoltà di trovare equilibrio in una piazza che amplifica ogni dettaglio. Una “romanità” affascinante, ma complicata da gestire per chi guida la squadra.
La partita: “pressing asfissiante, stile inglese”
Guardando al campo, Capello si aspetta una gara diversa dalle solite. L’idea è che entrambi gli allenatori vogliano rivedere le rispettive squadre come nell’ultima uscita: veloci, determinate, aggressive, con un pressing continuo. Per questo parla di una possibile partita “in stile inglese”: ritmi alti, duelli, transizioni e pochi respiri.
E aggiunge un dettaglio che per lui fa la differenza: gli è piaciuto vedere squadre che, anche dopo il vantaggio, continuano a giocare e non si abbassano. Per Capello è un segnale preciso: mentalità vincente e coraggio, due qualità che per un allenatore sono fondamentali quanto (se non più) dei moduli.