Paulo Dybala torna a parlare di sport nel luogo che lo celebra: lo Stadio dei Marmi al Foro Italico. Davanti a studenti e appassionati, la Joya ringrazia Sport e Salute e Adidas e mette al centro un messaggio semplice, quasi educativo: lo sport come scuola di vita, fatto di amicizie, sacrifici e piccoli traguardi che costruiscono persone prima ancora che atleti.
L’appello ai giovani: «Condividete, uscite, giocate»
«Oggi si passa tanto tempo davanti a uno schermo, ma bisogna stare con gli amici, con la famiglia, all’aria aperta». Dybala non fa la predica: racconta la sua esperienza e la traduce in invito pratico. Lo sport, dice, è un codice condiviso che unisce generazioni e quartieri, e restituisce fiducia proprio quando sembra mancarne.
La Joya “multisport”: tennis, basket, pallavolo… e pure scacchi
«Mi conoscete per il calcio, ma ho giocato a tennis, basket, pallavolo, scacchi, nuoto». Un elenco che spiega molto del suo modo di stare in campo: coordinazione, lettura, creatività. Prima del talento c’è la curiosità motoria: provare, sbagliare, ricominciare. È lì che nascono resilienza e tecnica.
Valori e metodo: «Nei momenti duri, tirare fuori qualcosa in più»
La frase chiave è quasi un promemoria: quando arrivano i passaggi a vuoto, serve un dettaglio in più — disciplina, umiltà, concentrazione. Non è retorica; è l’abc di chi ha costruito la carriera sul lavoro quotidiano. «Sono sicuro che, per tutta la vostra vita, lo sport vi darà grande soddisfazione».