Per mesi è stato il nome più chiacchierato del mercato, Jadon Sancho doveva essere il colpo capace di accendere la fantasia dei tifosi giallorossi. La Roma lo ha corteggiato a lungo, lo ha aspettato, lo ha sognato. Poi il rifiuto, la scelta di restare in Premier League e accettare la proposta dell’Aston Villa. Una decisione che, col passare delle settimane, sembra essersi rivelata la più giusta.
L’avventura inglese dell’ex Manchester United è partita con il piede sbagliato. Zero gol, zero assist e una sola presenza da titolare in Premier, durata appena 45 minuti contro il Manchester City prima della sostituzione. In Europa League, altre due apparizioni anonime. Numeri che raccontano la parabola discendente di un giocatore che, solo pochi anni fa, era tra i più promettenti d’Europa.
Nel frattempo, la Roma di Gasperini ha trovato equilibrio, entusiasmo e risultati. Il tecnico non ha mai nascosto la stima per Sancho, ma ha sempre ribadito un concetto chiaro: “Non bisogna pregare nessuno”, aveva detto, spiegando come il progetto giallorosso fosse un’occasione da cogliere, non un favore da fare. Anche Claudio Ranieri, aveva sottolineato la complessità economica dell’operazione, parlando di un investimento “molto pesante” che avrebbe richiesto cessioni importanti.
Oggi il campo parla da solo: la Roma è in vetta alla Serie A, mentre Sancho cerca ancora se stesso: e allora, forse, è stato meglio così.