Domani la Roma affronterà i Rangers, ma prima del fischio d’inizio a parlare sono stati Gian Piero Gasperini e Gianluca Mancini, due figure che in questo nuovo corso giallorosso rappresentano esperienza e determinazione.
Il primo tema non poteva che riguardare la sconfitta di San Siro contro il Milan, una partita intensa, decisa da episodi ma utile per capire a che punto sia arrivato il gruppo. Mancini prende la parola: “Ci dà consapevolezza per le prossime partite, ce la siamo giocata alla pari e abbiamo messo in campo ciò che proviamo ogni giorno con il mister.”
Poi l’attenzione si sposta sul campo, sul nuovo assetto tattico che ha portato Mancini a muoversi nel ruolo di braccetto, una posizione che sembra cucitagli addosso. Il difensore sorride e chiarisce subito: “Per me non è un nuovo ruolo, ci ho giocato anche in passato. Mi metto a disposizione del mister per giocare ovunque preferisca, non ho problemi.” Seduto accanto, Gasperini si concede un sorriso e aggiunge ironico: “Volendo anche centravanti.”
Il tecnico conosce bene la natura del suo difensore: grintoso, disciplinato, ma anche dotato di una certa libertà mentale nel leggere le situazioni di gioco. È proprio questa elasticità tattica a rendere Mancini uno degli elementi più preziosi del sistema di Gasperini.
Quando gli viene chiesto se si diverte di più in questo ruolo, la risposta è chiara: “Mi diverto molto a giocare in questo modo chiesto dal mister, e non lo dico tanto per dire. In certe partite, indipendentemente dal ruolo, sento di potermi esprimere al meglio.” Personalità, voglia di mettersi in mostra e di dare tutto alla squadra.