Roma come casa, più che indirizzo. Evan Ndicka si racconta a Idealista nella rubrica A casa dei campioni e mette in fila le sue coordinate: origini francesi con radici camerunesi e ivoriane, formazione tedesca, approdo nella Capitale nel 2023. Oggi, alla sua terza stagione in giallorosso, la bussola personale è semplice: «La passione della gente per la Roma si percepisce ovunque», dice. «Siamo uno spogliatoio molto unito».
Roma, il centro e l’abbraccio della gente
Tra partite e Nazionale non resta molto tempo, ma ogni passeggiata «nel centro, davvero meraviglioso» è una cartolina che si aggiunge alla collezione. L’impressione più forte, però, resta una: «La passione travolgente dei tifosi: la senti allo stadio, in trasferta, perfino al supermercato».
Casa ideale: famiglia, libri e una stanza per allenarsi
Stessa abitazione da quando è arrivato — «non ho ancora acquistato a Roma» — con idee chiare su cosa significhi “perfetta”: spazi comodi per la famiglia, un angolo per lettura e storia, e una stanza dedicata all’allenamento. Non esclude investimenti in futuro: l’architettura lo affascina «da sempre».
Spogliatoio e amicizie: «Parlo francese con Koné ed El Aynaoui»
«Mi trovo bene con tutti», sottolinea. Se deve scegliere coinquilini ideali, indica Manu Koné e Neil El Aynaoui: lingua comune, ironia inclusa — «Manu ospita troppa gente in casa sua», sorride.
Il momento preferito? Ogni Olimpico pieno
Nessuna istantanea unica, piuttosto un rito: «Vivere la passione della piazza in ogni partita con l’Olimpico pieno». È lì che Ndicka misura il senso di appartenenza: quotidiano, concreto, condiviso.