La fotografia dell’ultimo mese è chiara: Zeki Çelik non è più un’alternativa, è un riferimento. Nel 3-4-2-1 di Gian Piero Gasperini, il turco ha scalato le gerarchie fino a prendersi un posto stabile a destra della linea a tre, garantendo uscita pulita e aggressione in avanti. Per questo a Trigoria si è aperto il fascicolo più “concreto” del momento: rinnovo e adeguamento, con l’idea di evitare la scadenza del giugno 2026 e dare continuità a un profilo diventato centrale.
Perché il rinnovo è (già) una priorità
Tra presenze e prestazioni, Çelik ha vissuto una trasformazione: da riserva a titolare credibile per struttura, letture e disciplina difensiva. Le ricostruzioni di questi giorni convergono: la Roma ha avviato i passi per il prolungamento, con dialoghi esplorativi fra club e entourage per impostare un accordo pluriennale. L’obiettivo: blindare un elemento funzionale al gioco del tecnico e alla solidità del reparto.
Le cifre: ingaggio “leggero”, plusvalore tecnico
Il contratto attuale porta un netto intorno a 1,7 milioni, con bonus che spingono verso i 2 milioni: numeri giudicati sostenibili (anche per gli effetti del Decreto Crescita), che rendono l’adeguamento un investimento misurato rispetto all’impatto sul campo. L’idea del club è riconoscere il peso del giocatore senza alterare gli equilibri di spogliatoio.
Dentro il sistema Gasperini
Nel sistema giallorosso, Çelik offre doppia utilità: copertura profonda su palla scoperta e coraggio nell’uscita alta per sporcare la prima costruzione avversaria. Quando la Roma alza il baricentro, la sua postura “in avanti” accorcia la squadra; quando deve difendere l’area, garantisce tempi e duello. È l’identikit perfetto per un allenatore che chiede principi, non solo ruoli.