Under 20, azzurrini fuori: USA-Italia 3-0. Ma i giallorossi si godono Cama

Non bastano i tentativi del “VAR a chiamata”, gli azzurrini escono. Ma in questa categoria, spesso, le sconfitte fanno crescere.

Jacopo Mandò -
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Italia Under 20 durante l'ottavo del mondiale
Italia Under 20 sconfitta 3-0 dagli USA ai Mondiali in Cile: il romanista Cristian Cama tra i più propositivi sulla fascia sinistra – Romaforever.it

Lezione dura: USA troppo organizzati

È finita con un 3-0 secco per gli Stati Uniti la corsa dell’Italia Under 20 ai Mondiali in Cile. Una partita scomoda, spigolosa fin dall’inizio, che ha messo a nudo un tema semplice: quando trovi un avversario preparato, organizzato e feroce nel non farti giocare, ogni dettaglio pesa doppio. Gli azzurrini hanno faticato a risalire il campo, a consolidare il possesso e a difendere l’area nelle transizioni. Prestazione sotto ritmo, risultato pesante, forse esagerato. Ma, per definizione, i tornei giovanili sono tanto una vetrina quanto una scuola: chi vince va avanti, chi perde cresce.

Focus Roma: Cama e Mannini, segnali per domani

Dentro questa lezione c’è anche un pezzo di Roma. Mattia Mannini (oggi in prestito alla Juve Stabia) e Cristian Cama hanno vissuto l’ottavo di finale da pedine importanti del percorso azzurro. In particolare Cama ha confermato l’impressione maturata in tutto il Mondiale: può essere un’idea credibile per la fascia sinistra del futuro. Gioca con entrambi i piedi, ha pulizia tecnica nel primo controllo, gamba per coprire corsia e profondità, e quella calma rara che gli permette di scegliere la giocata giusta anche sotto pressione. È un profilo moderno: può alzarsi come esterno “a tutta” o abbassarsi per costruire, cambiando lato palla con naturalezza.

La sconfitta pesa, certo. Ma l’orizzonte resta aperto. Cama è già punto fermo della Roma Primavera e queste notti internazionali, dure e formative, aggiungono strati al suo bagaglio. Per Mannini vale lo stesso: minuti veri, contesto vero, sbagli e correzioni. A Trigoria la parola chiave è pazienza: far sedimentare l’esperienza, trasformarla in crescita e — quando sarà il momento — farla diventare Roma.