
La prima stracittadina di Gian Piero Gasperini sulla panchina della Roma si è chiusa con il sorriso: vittoria di misura, Pellegrini match-winner e un Olimpico che ha spinto la squadra per 90 minuti. Ma il tecnico, intervistato dopo il fischio finale, ha mostrato il suo solito equilibrio, alternando soddisfazione e richiami alla crescita.
Pellegrini, qualità e cuore
Gasperini ha voluto innanzitutto spiegare la scelta, a sorpresa, di schierare Pellegrini titolare: “Per fortuna io vedo gli allenamenti. Non avevo dubbi sul suo impiego: è un giocatore di qualità, ma può diventare anche un atleta totale. Oggi ha dato una risposta bellissima, sono contento per lui e per tutta la squadra”. Il tecnico ha sottolineato come il numero 7 non debba essere etichettato solo come leader tecnico, ma come centrocampista completo, capace di inserirsi, segnare e trascinare. E sull’aspetto emotivo, Gasperini ha raffreddato i toni: “Il cuore ce l’hanno tutti, non solo chi è romano. Lui deve essere un giocatore forte per la squadra, come Cristante, Mancini o Koné”.
Una Roma in crescita, ma con margini di miglioramento
Guardando alla prestazione complessiva, l’allenatore giallorosso si è detto soddisfatto fino all’espulsione di Belahyane: “Abbiamo rischiato di compromettere una gara che avevamo fatto bene. Negli ultimi dieci minuti abbiamo sprecato troppo e potevamo anche subire il pareggio. Su questo dobbiamo lavorare”. Gasperini ha però ribadito di avere una squadra in crescita, lodando la disponibilità di tutti, dagli attaccanti ancora in cerca di gol alla solidità degli esterni. E ha chiuso con uno sguardo rivolto al futuro: “Sono felice per la gente, per la società, per i giocatori. Ma da stasera penso già a come gestire meglio le prossime partite”.