
Intervista con Sandro Sabatini sui temi caldi del momento in casa Roma. Dalla stretta attualità – si parte dal recente ingresso in società del Direttore Sportivo Ricky Massara (definito da Sabatini “un fuoriclasse“) – alle riflessioni su come potrà essere questo nuovo corso giallorosso che vedrà protagonista insieme a Massara e ovviamente a Gasperini anche Claudio Ranieri, rimasto in società dopo il no alla Nazionale azzurra.
Con il noto giornalista, già volto di Sky e Mediaset, siamo entrati nello specifico poi nelle questioni riguardanti la costruzione della rosa, analizzando contestualmente la posizione di alcuni top player la cui permanenza è stata messa in dubbio proprio in virtù dell’arrivo a Trigoria del Gasp. A chiudere una battuta, doverosa, sull’Italia che riparte da Gattuso.
Sabatini a Romaforever.it: “Ranieri, Massara e Gasperini sono un ottimo tridente”

Sabatini, i giallorossi ripartono da tre nomi importanti: Gasperini, Ranieri e Massara. Come giudica questa nuova impostazione societaria? Può essere la vera svolta per la Roma?
“Gasperini, Ranieri e Massara mi sembra un ottimo tridente, credo sia un assetto societario snello, competente. C’è esperienza, ognuno nel proprio settore. Gasperini mi piace come allenatore e credo che le difficoltà ambientali, o presunte tali, verranno superate. Poi chiaramente non dipenderà tanto dal gioco che riuscirà a creare quanto dai risultati, ma Gasperini è uno che in ogni caso il risultato lo porta sempre a casa. Ovviamente bisognerà capire anche che tipo di squadra avrà a disposizione perché il giudizio non potrà prescindere da questo”.
Su Ranieri e Massara
“Ranieri ha la saggezza, l’aura, l’esperienza, per essere un buon Direttore Generale. Massara, che dire, è un fuoriclasse secondo me. Stravedo per lui perché è molto bravo, competente, sa fare le trattative, ha avuto ottimi maestri, e poi è uno che non si fida come fanno tanti altri in maniera un po’ sciocca dei dati, delle statistiche, degli algoritmi. Di tutto quello che può derivare dall’intelligenza artificiale”.
“E’ uno che personalizza molto, qualsiasi scelta, e quindi questo lo rende unico. Massara è uno che capisce l’unicità dei numeri applicati al calcio. Sa che comunque questo sport è fatto di undici calciatori più altrettanti avversari, con infinite connessioni che non sono replicabili solo e soltanto nei dati come accade in altri sport, penso a quelli americani, che si giocano con meno uomini in campo. Credo quindi che sia un grande acquisto quello di Ricky Massara. Dopodiché va da sé che il giudizio su di lui sarà dato in proporzione al tipo di budget che riceverà”.
Si parla molto dell’incompatibilità di alcuni giocatori della Roma con la filosofia di Gasperini. Tra quelli con il punto interrogativo ci sono campioni come Dybala, Pellegrini (in cerca di riscatto), Dovbyk e altri. Lei che idea si è fatto? Pensa che i tifosi dovranno aspettarsi una rivoluzione sul mercato?
“L’incompatibilità non è tanto con la filosofia di Gasperini ma può esserci piuttosto con i suoi allenamenti. Perché sono impegnativi, pesanti, a cui devono partecipare tutti. Senza entrare nello specifico, ci sono giocatori nella Roma che tutti sanno che si sono un po’ gestiti con gli altri allenatori. Da Mourinho, senza andare troppo indietro, lo stesso De Rossi, Juric, anche con Ranieri… Ecco con Gasperini questa gestione personalizzata non credo sarà possibile. Quindi bisognerà vedere come reagiranno tutti i giocatori, se si impegneranno, se reggeranno i ritmi degli allenamenti, se crederanno non tanto nella filosofia di gioco quanto proprio nei metodi di lavoro dell’allenatore che poi si rivedono in partita”.
Dybala, Dovbyk e Pellegrini: il pensiero di Sandro Sabatini
“Ecco, in questo senso credo che Dybala sia un bel punto interrogativo. Perché nessuno discute il talento chiaramente, ma si può discutere invece sul fatto se Dybala abbia ancora o meno l’ampiezza atletica e fisica per reggere quello che gli chiederà Gasperini“.
“Su Pellegrini, scusate, con grande rispetto, penso che sia un ottimo giocatore, eccellente, ma penso che la sua storia con la Roma sia ormai al tramonto. Indipendentemente da Gasperini. Anche se è davvero apprezzabile comunque il fatto che lui abbia espresso la volontà di rimettersi in gioco, in discussione, per vedere se sia possibile concludere in maniera più serena e sorridente la sua storia in giallorosso”.
“Riguardo a Dovbyk, pur apprezzando il giocatore, i suoi numeri, i suoi gol, credo che la Roma abbia bisogno di un altro attaccante. Alternativo a lui, magari compatibile con lui, non lo so, ma sicuramente un altro centravanti con altre caratteristiche più consone queste sì alla filosofia di Gasperini”.
Sul mercato che devono aspettarsi i tifosi
“Se ci sarà una rivoluzione sul mercato? No, però è evidente che Massara, Ranieri e Gasperini abbiano bisogno intanto di un altro difensore, un centro sinistra. Senza sottovalutare il rientro di Kumbulla – che poi magari diventerà pedina di scambio per carità – che ha fatto un’ottima stagione in Spagna”.
“Poi occorre a destra qualcosa di diverso oltre a Celik, mentre a centrocampo si può stare anche così con Koné, Cristante e soprattutto Pisilli. Quest’ultimo per me non deve essere assolutamente sottovalutato ed è il giocatore che seguirò con più curiosità sotto le cure di Gasperini”.
“Lì davanti invece dipende: al livello di mezze punte il reparto con Dybala, Soulé, Baldanzi ed El Shaarawy è completo, anzi. Ce ne sono perfino troppi. Con il centravanti, ripeto, forse lì sì potrebbe servire una rivoluzione”.

Lei aveva espresso delle riserve su Ranieri allenatore dell’Italia: cosa pensa della scelta di Gattuso?
“Le mie perplessità erano sul doppio ruolo che Ranieri avrebbe dovuto svolgere. Il doppio incarico era una forzatura, è evidente. Allenatore dell’Italia e Dirigente della Roma: intanto se uno vuole fare il Dirigente, lo fa anche in Nazionale; se uno vuole allenare, allena anche nella Roma”.
“Penso poi al conflitto d’interessi che ci sarebbe stato e che avrebbe creato un sacco di problemi. Basti pensare a quello che sarebbe potuto succedere dopo la prima sosta, dato che al rientro il campionato riprenderà con Inter Roma”.
“Provate a immaginare tutti cosa sarebbe accaduto con Ranieri CT azzurro se fossero stati risparmiati, che ne so, Mancini e Cristante, e impiegati invece per 90′ Bastoni, Barella, Dimarco. Arriva il big match e si sarebbe iniziato a dire ‘Ranieri si è comportato da romanista’ oppure, invertendo l’esempio fatto, da Roma gli avrebbero rimproverato di non aver fatto gli interessi del club. Insomma, capite bene che sarebbe stato complicatissimo”.
“Su Gattuso dico che è un buon allenatore, è un simbolo e spero faccia bene. Purtroppo non sono per nulla obiettivo perché faccio il tifo per la Nazionale. Guardando la situazione con realismo dico soltanto che spero vada tutto bene. Si tratta di vincere contro Israele e poi aspettare chi ci capiterà al playoff considerando che la differenza reti ci condannerà”.