Ci sono giocatori che rimangono nel cuore dei tifosi. Magari non propriamente dei fuoriclasse ma comunque in grado di ritagliarsi uno spazio importante nella storia dei club. La Roma, di questa tipologia di calciatori, ne ha avuti tantissimi, anche recentemente.
Impegno, serietà, lealtà alla maglia: condizioni imprescindibili per entrare nella hall of fame – quantomeno virtuale – dei colori giallorossi. E soprattutto del tifo. Oggi allora vogliamo parlarvi proprio di uno di questi giocatori, in occasione peraltro del suo compleanno. Vediamo di chi si tratta.
Marco Cassetti alla Roma: la carriera e quel ruolo da “talismano”
Due Coppe Italia, una Supercoppa Italiana. In sei anni Marco Cassetti, esordi in provincia tra Lumezzane, Verona e Lecce, ha vinto tanto e dato altrettanto alla maglia giallorossa. Viene definito come l’uomo dai pochi gol, in effetti era comunque un difensore non dimentichiamocelo, ma spesso pesantissimi.
L’elenco è piuttosto folto: il timbro al derby nel 2009, quello dell’anno successivo contro l’Atalanta e infine i gol contro Sporting in Champions e contro l’Inter.
Insomma, se cinque gol in quasi 200 presenze (198 le apparizioni complessive in giallorosso) possono apparire pochi, il peso specifico di quelle marcature hanno senza dubbio ancora oggi un significato ben più importante rispetto ad un mero numero su un tabellino. “Il gol contro la Lazio è stato indimenticabile“, ha raccontato lo scorso dicembre l’ex terzino della Roma. E non possiamo essere che d’accordo.
Che fine ha fatto Cassetti della Roma
Marco Cassetti oggi fa parte dello staff tecnico di Cesc Fabregas al Como, allenatore peraltro che è stato molto vicino ad arrivare a Trigoria prima della virata romanista su Gasperini. A Como, peraltro, l’ex Roma ci aveva giocato nella stagione 2015-2016 prima di appendere gli scarpini al chiodo.
Non è da escludere però che in futuro Cassetti possa intraprendere la carriera da allenatore: negli anni scorsi ha infatti conseguito diverse licenze – UEFA per i tecnici dalle giovanili alla Serie C e poi come mister in seconda sia in Serie A che in Serie B – lavorando anche come vice di Panucci alla Nazionale albanese.
Grazie a lui, ad esempio, lo stesso Fabregas ha potuto ‘allenare’ in Serie B in quanto sprovvisto di patentino (poi conseguito chiaramente, ndr) e sostituendolo anche in una partita (Como-Cosenza). Da segnalare, infine, un recente trascorso nel settore giovanile della Roma prima dell’approdo nello staff tecnico proprio del club lombardo.