C’è chi in giallorosso ha lasciato il segno. E c’è chi invece non ci è riuscito. Arrivi e ripartenze nello spazio di pochissimo tempo. Addii di cui nessuno ha mai sentito la mancanza. Per alcuni è difficile provare anche solo a ricordarsi il nome; sono le classiche “meteore“, quei giocatori arrivati nelle squadre e finiti presto ai margini del campo. La storia della Roma, di esempi come questi, ne è davvero piena.
Il giocatore di cui parliamo oggi rappresenta per certi versi un caso eclatante: sì perché la società era davvero convinta di aver fatto un buon affare. Del resto il suo curriculum garantiva per lui: grande protagonista al Manchester United così come al Real Madrid. In Italia lo voleva anche il Bologna ma alla fine furono i giallorossi a spuntarla.
La carriera di Gabriel Heinze: PSG, Real e United
Se si potesse tornare indietro, beh lui sarebbe proprio uno di quelli che la Roma eviterebbe di comprare. Eppure, dicevamo, la carriera del calciatore prima di Trigoria era stata davvero scintillante: le difficoltà all’inizio non mancarono ma dopo anni di gavetta passati tra il Valladolid (primo suo club europeo dopo gli esordi in Argentina) e lo Sporting, arrivò la chiamata della vita al PSG.
E’ questa fu la svolta: il ragazzino giunto dal sud-America, rimasto quasi stordito dal salto nel calcio che conta, iniziò a farsi strada tra i campioni, tanto da diventare uno dei giocatori più utilizzati della squadra. Arrivarono anche le prime coppe, prima del passaggio in Inghilterra, al Manchester, e poi in seguito al Real Madrid.
L’arrivo del “Gringo” Heinze a Trigoria
Giunto sulla soglia dei 30, con un ruolo in campo passato progressivamente nel frattempo dalla fascia al centro della difesa, la Roma intuisce la possibilità di portarlo nella Capitale dal Marsiglia, squadra dove il difensore era ripartito dopo aver lasciato i blancos. Il classico colpo ad effetto ai tempi della prima gestione Americana del club. Il primo anno in giallorosso tuttavia, complice un’annata travagliata al livello generale della squadra, si concluse con un fiasco.
Quando Heinze sfidò Totti: il retroscena
Di lui però si ricorda un aneddoto davvero clamoroso. A raccontarlo è stato tempo fa Cicinho, un altro che alla Roma non ha vissuto momenti facili. Il difensore parla di un’occasione in cui Rosella Sensi fece una sfuriata dopo l’ennesima sconfitta in campionato; Totti rimase in silenzio e Heinze insorse contro di lui: “E tu non dici nulla? Sei il capitano! Non hai sentito quello che ha detto il Presidente?”.
Il ritorno in Argentina dell’ex Roma
Per “El Gringo“, questo il soprannome affibbiatogli nel corso della carriera, arriva quindi il momento di cambiare nuovamente aria. Il Newell’s Old Boys gli garantisce l’opportunità di tornare in patria, dove il calcio non ha certo i ritmi frenetici della Serie A. Qui Heinze gioca un paio di stagioni. Fino al 2014, quando arriva la decisione di appendere gli scarpini al chiodo.
Che fine ha fatto Heinze della Roma
Arriviamo così alla classica domanda che accompagna il nostro appuntamento periodo con i calciatori della Roma del passato. Che fine ha fatto oggi Heinze? Terminata la carriera da giocatore, l’ex giallorosso ha intrapreso l’avventura da allenatore. Fin qui però non sono arrivate particolari soddisfazioni per Heinze, ancora in cerca della sua vera dimensione in questa sua nuova veste. Attualmente lavora ancora in Argentina, proprio al Newell’s Old Boys.