Roma-Genoa è una di quelle serate in cui la nostalgia prova a entrare in campo insieme ai protagonisti. Stavolta il ponte emotivo è doppio: il ritorno di Daniele De Rossi all’Olimpico da avversario e una partita che pesa anche in classifica. Claudio Amendola, romanista doc, la mette giù senza giri di parole: – A noi servono i tre punti.
Il “gemellaggio” con il Grifone e quel legame che non si spegne
Amendola non ha mai nascosto un rapporto speciale con Genova e con il Genoa, che definisce “seconda squadra”. Un affetto costruito nel tempo e legato anche ai ricordi personali: “Ho un gemellaggio storico con il Genoa, a Genova ho vinto lo scudetto dei 20 anni“. E dentro quel legame ci sono volti che per un romanista hanno sempre un sapore familiare: Bruno Conti, Pruzzo, nomi che intrecciano storie e maglie.
De Rossi “nei cuori”, ma la partita è un’altra cosa
Il punto, però, è tutto qui: quando c’è di mezzo la Roma, i sentimenti restano sullo sfondo. Amendola parla di De Rossi come di una figura che appartiene a tutti i romanisti, uno di quelli che “non si dimenticano”. Ma allo stesso tempo separa con decisione l’affetto dal campo: “Daniele è nei cuori di tutti, gli auguro il meglio. Ma il calcio è questo: stasera dobbiamo vincere”.
È la fotografia perfetta della serata: rispetto e memoria da una parte, necessità dall’altra. Novanta minuti in cui l’Olimpico abbraccia il passato, ma pretende il presente.