Cosa chiedono i romanisti alla Roma per Natale? Sogni, aspettative e promesse da mantenere

Tra campo e futuro, ecco la “letterina” giallorossa: ambizione, concretezza e un 2026 da non sprecare

Jacopo Mandò -
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Babbo Natale Roma
Tifosi Roma a Natale: sogni e promesse per il 2026 – Romaforever.it

Natale, a Roma, non è solo una data: è un termometro. Misura quanto sei vicino a diventare ciò che dici di voler essere. E allora i romanisti chiedono prima di tutto una cosa semplice e difficile: continuare a crederci. Crederci nello Scudetto finché la classifica lo consente, senza autocensure. Perché “tutti sono liberi di sognare” non è solo una frase “Gasperiniana” da conferenza: è un patto con una piazza che vive di slanci.

Ma accanto al sogno c’è la fame più concreta: alzare un trofeo. Coppa Italia, Europa League, qualunque coppa purché sia vera, pesante, da far entrare nella bacheca e nella memoria. E poi la richiesta che sembra minima ma vale tantissimo: tornare in Champions. Non come premio, come obbligo di crescita. Perché un progetto diventa serio quando smette di accontentarsi.

Promesse da onorare: stadio, mercato e “passo avanti” vero

C’è un’altra categoria di desideri: quelli che non si misurano coi gol, ma coi fatti. Il nuovo stadio è la prima voce: i romanisti non chiedono slogan, chiedono avanzamenti visibili, passaggi che portino davvero verso la prima pietra. Non per estetica, ma per identità e competitività.

Sul mercato la richiesta è chiara: coerenza con Gasperini. Pochi colpi, ma giusti: giocatori da prima fascia (o da prima fascia potenziale) e profili funzionali, soprattutto davanti. Se l’obiettivo è la Champions, servono alternative che pesino anche quando la partita si sporca.

Un regalo “invisibile”: meno infortuni, più continuità

Infine, la preghiera laica di ogni stagione: meno infermeria, più continuità. Perché non c’è ambizione che regga se i migliori vanno e vengono. Il 2026, per i romanisti, deve essere l’anno in cui la Roma smette di oscillare e inizia a somigliare a sé stessa ogni settimana.