Totti confessa: “Olimpico? Mi manca, potrei tornare in Curva Sud”

In un video con Pardo per Dazn, l’ex capitano svela che non va allo stadio da quasi tre anni e apre alla possibilità di rivederlo all’Olimpico, magari proprio in mezzo ai tifosi giallorossi

Jacopo Mandò -
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Francesco Totti
Francesco Totti sorride: l’ex capitano parla del possibile ritorno all’Olimpico tra i tifosi della Roma – Romaforever.it

Lontano dal campo da tempo, ma mai davvero lontano dalla Roma. Francesco Totti è tornato a parlare del suo rapporto con l’Olimpico in un video pubblicato da Dazn su Instagram, insieme a Pierluigi Pardo, lasciando aperto uno spiraglio importante: quello di rivederlo presto sugli spalti durante una partita dei giallorossi.

Stadio Olimpico: tra passione e assenza

L’ex capitano ha raccontato con semplicità quanto tempo è passato dall’ultima volta su quei seggiolini: sono quasi tre anni che non va allo stadio da tifoso. Un’assenza lunga, che lui stesso ammette di sentire. “Un po’ mi manca”, dice, lasciando intendere come l’Olimpico continui a rappresentare una parte viva della sua quotidianità emotiva, anche se oggi la guarda più spesso in tv che dal vivo.

Il legame con il popolo giallorosso

La leva che potrebbe convincerlo a tornare, però, non è la nostalgia del calciatore, ma il legame con la sua gente. Totti lo chiarisce subito: se dovesse rientrare allo stadio, lo farebbe soprattutto per il pubblico, perché ancora oggi si riconosce in quell’abbraccio collettivo più che in qualsiasi ruolo formale. È lì che si sente rappresentato, ed è lì che sa di essere, a sua volta, un pezzo di identità romanista.

Colpisce anche il passaggio sulla Curva Sud. Totti spiega che, se mai decidesse di andarci, lo farebbe “così com’è”, senza travestimenti, senza cappucci o occhiali per mimetizzarsi. Sa che sarebbe quasi impossibile passare inosservato, ma non lo vive come un problema: niente filtri, niente distanze. Solo Francesco in mezzo alla sua Curva.

Un messaggio che, a Roma, suona come una promessa non detta: l’Olimpico può aver perso il suo numero 10 in campo, ma l’idea di rivederlo sugli spalti, gomito a gomito con i tifosi, resta uno dei pensieri più romantici per un popolo che non ha mai smesso di considerarlo il proprio simbolo.