Ghilardi, notte da leader contro il Midtjylland: ora futuro non più scontato

Il centrale classe 2003 risponde alla prima vera chiamata di Gasperini con una prestazione di grande solidità: 7 tackle e 10 recuperi, numeri mai visti in stagione in casa Roma. Torino e Atalanta alla finestra

Jacopo Mandò -
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Daniele Ghilardi-4
Ghilardi in azione con la Roma: contro il Midtjylland firma 7 tackle e 10 recuperi e rilancia le sue quotazioni – Romaforever.it

Una crescita lenta, tra pochi minuti e voci di addio

Per mesi Daniele Ghilardi è stato il simbolo della parte nascosta della Roma di Gasperini: lavorava in silenzio a Trigoria, ma quando si passava alle scelte “di campo” il suo nome restava quasi sempre fuori. Minutaggio ridotto all’osso, gerarchie consolidate davanti a lui, la sensazione di un inserimento più complicato del previsto in un reparto già ricco di alternative.

Non è un caso che, nelle ultime settimane, su di lui si siano mossi Torino e Atalanta, pronti a chiedere informazioni in vista di un prestito da gennaio. Per un 2003 che rischiava di passare un’intera stagione ai margini, l’idea di andare a giocare con continuità sembrava quasi una strada obbligata, logica per tutti.

Una partita da grande: numeri e coraggio contro il Midtjylland

Poi è arrivata la sfida di Europa League contro il Midtjylland e il copione, almeno per una sera, si è ribaltato. Alla prima vera chiamata importante, Ghilardi ha risposto come un giocatore già dentro la Roma, non come un ragazzo in vetrina in attesa di partire.

I numeri raccontano meglio di qualsiasi aggettivo la sua partita:

  • 7 tackle vinti, più di qualsiasi altro giocatore giallorosso in una singola gara in questa stagione

  • 10 palloni recuperati, primato stagionale condiviso con il migliore dato individuale di un calciatore della Roma

Dati che fotografano una prestazione fatta di coraggio nelle uscite, tempismo negli interventi, capacità di leggere il gioco e di “sporcarsi le mani” nei duelli. Ma oltre al tabellino, c’è stata la sensazione visiva di un difensore che non ha paura di prendersi responsabilità: aggressivo quando c’era da accorciare, pulito quando c’era da difendere la zona, sempre dentro la partita.

Per un ragazzo che fin qui aveva conosciuto quasi solo la soffitta del minutaggio, quella contro il Midtjylland è stata una notte da piano terra, con le luci puntate addosso.

Torino, Atalanta e un futuro diventato più complicato

Paradossalmente, è proprio questa risposta a rendere più complesso il dossier legato al suo futuro. Fino a pochi giorni fa, la linea sembrava tracciata: se non fosse cambiato nulla nelle gerarchie, a gennaio via libera al prestito, con Torino e Atalanta pronte a giocarsi le proprie carte per rilanciarlo in Serie A. Una soluzione ottima per lui e gestibile per la Roma, a patto di sostituirlo e di non rimanere corta dietro.

Adesso, però, c’è una variabile in più: Gasperini ha visto che Ghilardi può reggere un certo livello, può interpretare il ruolo dentro i meccanismi della difesa a tre e può diventare un’alternativa vera, non solo un nome da compilare a referto.

La scelta, quindi, non è più soltanto “mandarlo a giocare o no”, ma diventa più sottile:

  • privarsi di un giovane centrale che ha appena dimostrato di poter stare dentro questa Roma, per garantirgli minuti altrove

  • oppure trattenerlo, consapevoli che prestazioni come quella col Midtjylland possono trasformarlo da esubero in risorsa per il resto della stagione

Qualunque sarà la decisione, una cosa è chiara: con quei 7 tackle e 10 recuperi Ghilardi si è guadagnato il diritto di essere considerato davvero. E da ieri sera, il suo nome non è più soltanto in fondo alle gerarchie: è entrato a tutti gli effetti nelle discussioni sul presente e, soprattutto, sul futuro giallorosso.