Caressa esalta Gasperini: “Dopo Guardiola, c’è solo lui”, poi la frase su Ranieri

Nel consueto video YouTube con la Top 11 di giornata, il giornalista analizza la crescita di Wesley, la scelta Gasperini di Ranieri, il ruolo di Cristante e il sogno Scudetto

Jacopo Mandò -
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Caressa parla della Roma: Wesley elogiato nella sua Top 11 e analisi progetto Gasp – Romaforever.it

Wesley “alla Roma”: da terzino adattato a devastante terzo uomo

Nel passare in rassegna i difensori della sua Top 11, Fabio Caressa parte da Wesley, ormai presenza fissa nelle sue selezioni. Il motivo è semplice: crescita costante e rendimento da protagonista, in un ruolo che all’inizio non sembrava il suo.

A sinistra, sottolinea Caressa, il brasiliano a volte fatica in nazionale – citato anche il flop con il Brasile contro la Tunisia – mentre nella Roma di Gasperini brilla. Il motivo è tattico: il sistema a tre dietro lo “protegge”, lo libera da parte delle responsabilità difensive e gli permette di giocare quasi da ala aggiunta, sfruttando una qualità in particolare: i primi passi.

La prima accelerazione di Wesley è definita “bruciante”, e oggi funziona meglio anche dal punto di vista tecnico: se all’inizio l’uno contro uno sembrava un limite, adesso è un’arma. Merito anche delle triangolazioni codificate: palla avanti, uomo che viene incontro, scarico dietro e poi sul terzo uomo – spesso proprio Wesley – che può attaccare lo spazio. Risultato: “campionato strepitoso” e status da simbolo della nuova Roma gasperiniana.

Da Ranieri a Gasperini: un progetto continuo, non un lampo

Caressa allarga poi lo zoom: “Guardate dov’è l’Atalanta senza Gasperini e dove è la Roma con Gasperini”. Il confronto serve per introdurre il tema della scelta di Ranieri.

L’ex tecnico giallorosso, secondo il giornalista, va assolutamente tutelato: già da gennaio della scorsa stagione la Roma viaggiava quasi da prima in classifica e oggi guida il campionato con maggiore margine. L’intelligenza di Ranieri sarebbe stata quella di individuare il profilo giusto per chiudere il cerchio: un allenatore in grado di raccogliere quanto seminato nella seconda parte dell’annata passata e portarlo a un livello superiore.

Non solo: da uomo di grande esperienza, Ranieri avrebbe persino iniziato a preparare il terreno per Gasperini, costruendo una base funzionale al suo calcio. Una scelta fatta “contro la piazza”, ricorda Caressa, perché sulle prime non mancavano perplessità su Gasp a Roma.

Oggi, però, il quadro è ribaltato: per Caressa Gasperini è l’allenatore che, dopo Guardiola, ha più inciso nel modo di intendere il calcio, già dai tempi di Genova e poi con l’Atalanta.

Cristante, i giocatori che crescono e una Roma “da tenere d’occhio”

Il cuore del discorso è la capacità di Gasperini di far crescere i giocatori. La Roma oggi ha una condizione atletica “straripante”, visibile a occhio nudo. Ma la differenza, per Caressa, la fanno anche l’attenzione al singolo e la disponibilità a spostare gli interpreti in ruoli diversi, come successo con De Roon all’Atalanta e con Cristante alla Roma.

Cristante viene definito un jolly totale: difensore centrale, mezzala, trequartista, falso nove. Per Caressa è un calciatore “stellare” e da anni sottovalutato: Gasperini lo ha certamente migliorato, ma il punto è che ha sempre giocato con tutti – da Mourinho a De Rossi, passando per Juric, Ranieri e la Nazionale. Se si riprende sempre il posto, un motivo c’è.

Da qui la domanda inevitabile: Roma da Scudetto? Caressa ammette che a inizio stagione non avrebbe mai pensato a una squadra costruita per vincere il titolo. E forse, strutturalmente, non lo è neppure oggi. Ma il campo racconta altro: una “buona fetta di campionato” già alle spalle, due punti di vantaggio sulle inseguitrici, vittorie pesanti con Bologna e nel derby, qualche limite ancora con Milan e Inter soprattutto all’Olimpico, ma anche una crescita evidente nel gioco palleggiato, come dimostrato contro l’Udinese.

Per questo l’analisi si chiude con un avvertimento: non si sa se la Roma sia “nata” per lo Scudetto, ma è sicuro che non si tratta di un primo posto casuale. È il frutto di un percorso che parte da Ranieri, passa per Gasperini e oggi rende la squadra “consistente”, forte da un anno intero e, nelle ultime settimane, ancora più convincente.