Tsimikas, Ferguson e non solo. Dalla Premier League alla Serie A un rischio sempre più reale

I nuovi arrivi dall’Inghilterra faticano a imporsi nel campionato italiano. Tra loro, anche volti della Roma che non riescono a ritrovare la brillantezza avuta in terra inglese.

Melissa Landolina -
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Ferguson e Tsimikas
Ferguson e Tsimikas (foto web)

La Premier League senza ombra di dubbio ‘sforna’ talenti portando diversi giocatori in Italia. Ma se sulla carta il trasferimento promette spettacolo e qualità, il campo ha raccontato una storia diversa. A parte Højlund, oggi punto di forza del Napoli, quasi nessuno degli ex “inglesi” ha saputo ripetere le prestazioni del passato.

E l’esempio più evidente arriva proprio da Trigoria. Kostas Tsimikas, arrivato alla Roma per dare spinta e solidità sulla fascia sinistra, sembra un lontano parente del giocatore ammirato al Liverpool. Dove un tempo volava in sovrapposizione e disegnava cross perfetti per Salah e Nunez, oggi appare incerto, timido, quasi spaesato nel ritmo tattico della Serie A. Il greco non è riuscito ancora a trovare continuità né quella fiducia che lo aveva reso un jolly prezioso prima per Klopp e poi per Slot.

Non è solo un problema di ambientamento. La Serie A resta un campionato tatticamente più chiuso, dove gli spazi si riducono e la fisicità da sola non basta. Anche Evan Ferguson, altro ex Premier approdato in Italia, fatica a lasciare il segno. Il giovane attaccante, che con il Brighton era considerato una delle rivelazioni del calcio inglese, si sta scontrando con difese che concedono poco e puniscono ogni errore tecnico.

Per la Roma, il rendimento dei suoi “ex Premier” è un tema reale. Le aspettative erano alte, ma finora le prestazioni non hanno rispettato i pronostici. E se da un lato Gasperini chiede tempo e pazienza, dall’altro i tifosi iniziano a domandarsi quando arriverà quella scintilla capace di far tornare Tsimikas, Ferguson e gli altri ai livelli che avevano fatto innamorare l’Inghilterra.

E se Gasperini non può più attendere la domanda reale è se il salto dalla Premier alla Serie A è diventato davvero un rischio da dover correre.