Open VAR, caso Fofana: “Rigore sì, ma niente giallo” — perché per Rocchi la decisione è corretta

Il designatore a DAZN spiega l’episodio di Milan-Roma: mano non deliberata, si punisce solo il penalty

Jacopo Mandò -
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Fofana
Fofana, rigore senza giallo: la lettura di Rocchi – Romaforever.it

Il frame che ha fatto discutere, la lettura che prova a chiuderla. Nella nuova puntata di Open VAR, Gianluca Rocchi ha analizzato il rigore concesso alla Roma a San Siro per il tocco di Fofana: secondo il designatore la scelta di non ammonire (sarebbe stato secondo giallo) è corretta, perché il gesto non è stato deliberato. Promossi anche i passaggi di Guida nell’azione complessiva: prima un giallo su un fallo fuori area, poi il penalty per il tocco di mano.

L’episodio, oltre lo screenshot

Rigore per la Roma, Maignan tra i pali, palla che rimbalza sul braccio di Fofana: la sensazione live accende il dibattito, la moviola evidenzia che manca la volontarietà. Per Rocchi, in assenza di gesto voluto o innaturale che aumenti il volume del corpo, la sanzione tecnica (il rigore) basta e avanza. Il “secondo giallo automatico” non esiste: dipende dal comportamento del difendente.

La chiave regolamentare (SPA, DOGSO e mano)

Il quadro è semplice:

  • Mano deliberata che interrompe un’azione promettente (SPA) → ammonizione;

  • Mano deliberata che nega un’evidente opportunità di rete (DOGSO) → rosso diretto;

  • Mano non deliberatasolo rigore (nessun provvedimento disciplinare).
    La valutazione di Guida — condivisa dal designatore — colloca il contatto di Fofana nel terzo caso.

Cosa resta alla Roma (e a chi la arbitra)

Tradotto: i giallorossi hanno ottenuto la massima sanzione tecnica possibile; sul piano disciplinare, senza volontarietà non c’è campo per il cartellino. Messaggio ai calciatori: braccia “pulite” in area, perché il confine tra naturale e innaturale è sottile e decide le partite. Messaggio all’ambiente: la coerenza applicativa su questi episodi — parola di Rocchi — è la rotta indicata per le prossime settimane.