|VIDEO| Perotti rivela: “Ho litigato di brutto con Spalletti, per me rimane forte”

L’ex attaccante giallorosso ha parlato del suo rapporto con gli allenatori a “Calcio Selvaggio”

Jacopo Pagliara -
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Diego Perotti
Diego Perotti (X -@OfficialASRoma)

Nel calcio moderno, dove le parole vengono spesso misurate e le verità restano tra le righe, Diego Perotti ha scelto di andare controcorrente, mostrando totale sincerità. L’ex esterno della Roma, uno dei volti più rappresentativi della seconda gestione Spalletti in giallorosso, ha raccontato con grande trasparenza la propria esperienza nel format Calcio Selvaggio.

Durante l’intervista, l’argentino ha ripercorso i momenti più significativi della sua carriera, parlando apertamente dei rapporti avuti con i diversi allenatori che ha incontrato nel suo percorso. Il suo racconto, autentico e senza filtri, ha offerto uno sguardo raro sul lato umano del calcio, restituendo l’immagine di un professionista sincero, riflessivo e profondamente legato alle esperienze vissute in campo e fuori. Queste sono state le sue parole.

Le dichiarazioni di Diego Perotti

L’attaccante argentino si è raccontato con la consueta schiettezza, parlando apertamente del proprio rapporto con gli allenatori e rivelando di aver “litigato con 13 su 15”.

A quel punto non poteva mancare una domanda su Spalletti. “Col mister ho litigato, e pure di brutto” ha ammesso Perotti, aggiungendo poi: “Penso siano pochi quelli che non hanno litigato con lui”.

Spalletti e Perotti alla Roma
Spalletti e Perotti alla Roma (foto legaseriea.it)

Pur ricordando i momenti di tensione, l’argentino ha comunque espresso grande rispetto e ammirazione per il suo ex tecnico:Per me rimane forte. Se dovevo entrare in campo, mi ammazzavo per lui. Poi magari non ci parlavamo”.

Infine, Perotti ha voluto chiudere il suo intervento con una riflessione più profonda sul mondo del calcio: “Il calcio è anche quello, è il riuscire a separare la parte emotiva con la parte lavorativa, perché questo alla fine è un lavoro. Ci sono tante sfumature che si devono giudicare e non solo un risultato o una giocata”.