 
			“Mica si prendono gli allenatori perché sono simpatici…l’importante è che siano bravi“. Con il consueto mix di ironia e irriverenza che ne ha sempre contraddistinto la carriera nel cinema, Massimo Ghini descrive il momento che sta vivendo la sua squadra del cuore, la Roma. “Una sorpresa enorme, penso a come stavamo un anno fa”. Già: “L’obiettivo adesso? E’ la Champions“. Guai infatti a nominare la parola con la “S”: “Sono attore e scaramantico, godiamoci la situazione”.
Il pensiero su Gasperini
Il merito di questo scoppiettante inizio di stagione non può che andare al “regista” Gasperini: “Non è solo un allenatore, è un progetto. E come tale va capito e aspettato. Siamo un popolo meraviglioso, ma troppo isterico. Serve pazienza“. Ma su Gasp Massimo Ghini, intervistato da La Gazzetta dello Sport, aggiunge anche: “Ha dimostrato di avere un grande senso di responsabilità e gestione. Questo i tifosi lo capiscono“. Si torna al “tema simpatia” dato che, non è un mistero, in molti nella Capitale avevano storto il naso al momento della sua nomina in panchina: “Non mi pare che altri allenatori siano comici consumati”.
Il richiamo a Mou e il paragone con i grandi del passato
Seguendo questo filone Ghini si avventura in un parallelismo che promette di far sognare i tifosi: “Qui si è vinto poco, ma i tre scudetti li hanno portati un ungherese (Schaffer), uno svedese (Liedholm) e un friulano (Capello). L’ultima coppa l’ha vinta Mourinho che non mi sembra sia Checco Zalone. Con la gente simpatica ci vai a cena, ma il calcio è altro. A Bergamo non mi pare che Gasp si vestisse da Pulcinella, eppure li ha fatti divertire“. Che altro aggiungere?
