Ottavio Bianchi ha spento ieri 82 candeline e guarda con emozione a una Serie A che parla anche un po’ di lui. In vetta al campionato ci sono infatti Roma e Napoli, due squadre che hanno segnato la sua carriera e il suo cuore, oggi protagoniste di una stagione che sembra voler riscrivere gli equilibri di un torneo troppo a lungo dominato dal nord.
Intervistato in esclusiva per Il Messaggero, l’ex allenatore ha condiviso le sue riflessioni con la consueta lucidità e passione, commentando con orgoglio il momento d’oro delle sue ex squadre, che stanno riportando entusiasmo e competitività al vertice del calcio italiano. Queste sono state le sue parole.
Le dichiarazioni di Ottavio Bianchi
Si rivede più in Conte o in Gasperini?
“Spero per loro che non abbiano nulla di mio. Sono due bravissimi professionisti, il loro è un ruolo difficile. I miei vecchi maestri dicevano che l’allenatore è come un pilota di Formula uno: se non hai la macchina con il motore, telaio e gomme validi, puoi anche essere un grande pilota…”.
Tra Roma e Napoli chi ha la macchina più performante?
“Il Napoli ha la possibilità di continuare un lavoro già fatto. Quello che stupisce nella Roma è l’immediatezza dei risultati: la Roma di quest’anno sembra una Roma nella quale il pilota conosce la macchina alla perfezione“.
Il carattere può aiutare Gasperini a gestire la Roma?
“Se fanno risultati sicuramente. Una volta, quando c’erano polemiche, dissero a Montanelli che avevo un brutto carattere e lui rispose: <<Vuol dire che ha carattere>>”.
Era un tecnico severo?
“Solo con me stesso. Non sono mai stato contento del mio lavoro, ho sempre cercato la perfezione e facendo così vivi male. Ero così anche da calciatore”.
Conte ha portato un’evoluzione tattica al Napoli?
“Allenatori capaci come lui o Gasperini fanno il sistema di gioco in base ai calciatori che hanno a disposizione. I miei vecchi allenatori, se gli mancava un giocatore, lo adattavano e lo allenavano. È successo anche a me. Da ragazzino ero dotato tecnicamente e mi hanno impostato come centravanti arretrato, un numero 10. Alla fine ho giocato come mediano marcatore perché mancava”.
Napoli e Roma hanno le carte in regola per rimanere al vertice?
“Sì, anche perché le altre sono in grave difficoltà. Anche se adesso è presto, il Napoli ha già consolidato mentre la Roma è sopra le attese perché di solito il primo anno trovi difficoltà“.