La Roma soffre, stringe i denti e porta via tre punti da Firenze. Nel dopo-gara, Gian Piero Gasperini sceglie toni concreti: zero trionfalismi, tanta lucidità. Sottolinea la maturità nella gestione del secondo tempo, rivendica la scelta di inserire Dybala e Pellegrini per “raffreddare” l’assalto viola e ribadisce: la Joya prima punta è un piano d’emergenza, non un progetto. Intanto, però, la vetta è realtà. “Un premio alla squadra”, dice. E Roma sorride.
Gestione e rischi calcolati
Gli spazi per chiuderla c’erano, ammette Gasp, ma la Roma ha deciso di governarla. “Gli spazi erano indubbiamente invitanti, non siamo riusciti a sfruttarli bene… più che a chiudere la partita c’era anche un po’ di fatica e abbiamo pensato a gestirla”, spiega. Il tecnico non nega i brividi: “Abbiamo perso il rischio grosso su Gosens, poi il tiro di Piccoli dalla distanza è difficile evitarlo. Però abbiamo controllato abbastanza gli episodi: erano singolari e casuali, rischiavamo pochissimo”.
C’è anche un cenno all’arma da fermo, marchio di fabbrica di questo avvio: “Il calcio d’angolo corto? È una nostra risorsa, una qualità. Ora però dobbiamo diventare forti anche sui rigori, spero…”. Pragmatismo puro: valorizzare ciò che funziona, alzare lo standard dove si è mancato.
Dybala ‘falso 9’, scelta d’emergenza. E sulla vetta: “Piedi per terra”
Dentro Dybala e Pellegrini per tenere palla e spezzare la continuità offensiva della Fiorentina dalle torri (Džeko, Kean, Piccoli). “Sono quelli che hanno più qualità tecniche: hanno prodotto buone situazioni e sono stati abili nel difendere il pallone, togliendo iniziativa alla Fiorentina. Altrimenti sarebbe stata continua e pericolosa”, argomenta Gasperini.
Sulla posizione di Paulo è netto: “Dybala prima punta? No, non è questo il futuro: è stata un’emergenza. Ferguson aveva un problema alla caviglia, Paulo rientrava e la tecnica non la perde mai, può fare spezzoni ovunque. Ma per me deve giocare con un attaccante davanti”.
Capitolo classifica: vetta meritata, ma senza proclami. “Sono molto contento per la gente e per i giocatori: è un premio alle loro prestazioni. Abbiamo fatto sei partite, qualcuno giustamente non ci dà ancora pieno credito, ma intanto facciamo risultati e miglioriamo il gioco. Piedi per terra: ci godiamo il momento e sappiamo bene cosa dobbiamo crescere”.