
Edin Dzeko, dopo aver lasciato la sua impronta in Italia con le maglie di Roma e Inter, torna protagonista dove il calcio è più che una semplice passione. Lo fa scegliendo la Fiorentina, in un’estate che segna per lui una nuova sfida, un nuovo capitolo, ma la stessa identica voglia di vincere.
La conferenza stampa che lo ha visto sedere di fronte ai giornalisti è stata più di una semplice presentazione. Le sue parole hanno acceso l’interesse di chi si chiedeva quali potessero essere le sue reali motivazioni. “Quando il mio procuratore mi ha parlato della Fiorentina, ho subito detto sì”, ha ammesso il bomber bosniaco, svelando come il richiamo di una grande piazza italiana fosse troppo forte per essere ignorato. A motivarlo non è stata soltanto la bellezza di Firenze, che pure ha avuto il suo peso, ma la voglia di ritrovare un calcio che sente ancora suo.
Il gol, la squadra e un’ambizione che non conosce età
Non serve chiedergli se punti ancora alla doppia cifra in campionato. Edin Dzeko risponde da leader navigato, sottolineando che per lui il primo obiettivo è sempre la squadra. Il gol, certo, resta il suo mestiere, come pure l’assist, ma è nel lavoro di gruppo che vede la chiave per raggiungere i traguardi più alti. A chi gli domanda se creda nella Champions League, la risposta arriva netta: “L’ambizione deve essere sempre massima”. Una frase che sembra scolpita, più che pronunciata, e che racchiude la mentalità di chi non si è mai accontentato.
Nel suo discorso trova spazio anche la voglia di confrontarsi e giocare al fianco di attaccanti come Kean e Gudmundsson, nomi che si stanno facendo largo nel calcio italiano. “I grandi calciatori devono giocare insieme, ma prima di tutto viene la squadra”, ribadisce, mettendo in chiaro che le ambizioni personali devono sempre lasciare spazio al bene del collettivo. Le parole di Dzeko trasmettono la serenità di chi ha vissuto tante sfide e sa che solo un gruppo solido può trasformare le ambizioni in risultati concreti.
Tra esperienza e giovani, la forza di un gruppo
Il ruolo di chioccia per i giovani sembra calzargli a pennello. Non per dovere, ma per una consapevolezza che solo il tempo può regalare. “Una squadra deve avere un mix di giovani ed esperienza”, afferma, sottolineando quanto sia importante l’equilibrio dentro uno spogliatoio. Non si tratta solo di aiutare i più giovani a crescere, ma di costruire un ambiente dove tutti si sentano parte di qualcosa di più grande. Dzeko ha già percepito il valore del gruppo che ha trovato a Firenze e sente che il lavoro, quello vero, può fare la differenza. “Dobbiamo lavorare meglio degli altri”, ripete, perché nel calcio nessuno regala niente e la differenza la fa sempre chi ha il coraggio di fare un passo in più.
Il suo ritorno in Serie A non è solo la storia di un calciatore che non vuole fermarsi, ma il segno di un uomo che conosce il valore delle sfide. E che, ancora una volta, ha deciso di affrontarle a testa alta.