Mourinho su Palladino: “Piange sempre”, l’episodio dopo il gol di Dovbyk

L’ex tecnico giallorosso aveva espresso il suo giudizio sull’attuale allenatore della Fiorentina: la storia si ripete.

Melissa Landolina -
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Raffaele Palladino
Raffaele Palladino (foto instagram)

Il primo tempo di Roma-Fiorentina sembrava ormai archiviato, ma Artem Dovbyk aveva ancora qualcosa da dire. Un colpo preciso, potente, arrivato quando molti erano già pronti a rientrare negli spogliatoi. La rete del numero 11 è arrivata come un tuono secco sul cielo di Roma, al termine di una manovra chiara ma improvvisa, su corner battuto da Pellegrini.

Tutto regolare, se si guarda con attenzione al cronometro. Il calcio d’angolo è stato battuto al minuto 48 e 57 secondi, mentre il recupero assegnato dall’arbitro Chiffi era di 4 minuti. Il pallone ha superato la linea di porta al 49’ e 04”, ancora nel pieno del tempo concesso. Nessuna svista arbitrale, nessun errore tecnico. Eppure, non tutti lo hanno accettato con serenità.

Raffaele Palladino, tecnico della Fiorentina, ha reagito in maniera furiosa, indicando l’orologio con veemenza e lasciando intendere di ritenere quel gol irregolare. Ma i numeri non mentono, e questa volta il tempo ha giocato a favore della Roma. La tensione è esplosa sulla panchina viola, Dybala e Dovbyk si sono avvicinati per rispondere verbalmente alle proteste, in un confronto acceso che ha riportato alla mente altri episodi del passato.

Il ricordo corre inevitabilmente a una serata della scorsa stagione, quando Palladino ebbe un acceso confronto con José Mourinho. Quella volta, nel post partita contro il Monza, lo Special One non fu tenero con l’allenatore avversario, accusandolo pubblicamente di “piangere troppo”. Un’etichetta che ancora oggi sembra pesare nei momenti più infuocati.

La rete che cambia l’inerzia

Quella di Dovbyk non è stata una rete come le altre. È stata la diciassettesima stagionale per l’attaccante ucraino, ma soprattutto un gol capace di cambiare il tono emotivo della partita. Non solo ha colpito nel momento in cui la concentrazione scema, ma ha anche rimesso al centro del discorso una figura su cui tanti, a inizio stagione, avevano espresso dubbi.

La sua esultanza non è stata casuale. È sembrata quasi una risposta, non solo a chi era seduto sulla panchina avversaria, ma anche a chi continua a misurarlo solo sui numeri. E quei numeri ora dicono che il bomber della Roma sta mantenendo le promesse, in una fase del campionato dove ogni dettaglio fa la differenza.

Roma e Fiorentina si sono affrontate con tutto quello che avevano. Ma è stato il dettaglio temporale, quella manciata di secondi concessi in più, a far esplodere il dibattito seppure immotivato.