
Beccato dal pubblico, anche pesantemente, deludente in campo. Il ritorno-bis di Zaniolo all’Olimpico è stato davvero da dimenticare per lui. Non certo la serata che si aspettava. Dal gol segnato con l’Atalanta – in cui l’attaccante si era voluto vendicare della sua vecchia squadra esultando come un forsennato – alla triste apparizione con la maglia della Fiorentina ieri sera. Sembra passata un’eternità ma in realtà sono solo poche settimane.
Settimane in cui il giocatore, liquidato senza troppi problemi dai nerazzurri, ha provato a ripartire dalla Fiorentina. Fin qui però non c’è ancora riuscito. Contro la Roma, dove è partito dal 1′. tanti errori e tanto nervosismo. E perfino un rosso rimediato nel finale. Quella che insomma doveva essere la sua occasione si è rivelata un perfetto boomerang. In questi mesi con la maglia viola Zaniolo non ha convinto nessuno. Palladino continua a credere in lui ma forse, a questo punto, è Zaniolo a non credere più in sé stesso. Spaesato in campo, irrequieto fuori. Tanto che ora Niccolò rischia davvero di perdersi per sempre.
Di Gennaro, critica netta a Zaniolo: “Sembra disconnesso da tutto, è inutile che…”

Anche ieri nel post partita l’allenatore gigliato ha provato a difenderlo: “Sono contento per come ha giocato“. La sua linea di protezione, parlando quasi fosse suo papà, è andata anche oltre: “Zaniolo è un patrimonio calcistico italiano, a volte noi trattiamo male quello che abbiamo in casa”. La verità potrà anche essere questa ma il campo, dal punto di vista tecnico, ieri ha detto tutt’altro.
“Mi sembra sempre disconnesso da tutto“ – ha detto a questo proposito Antonio Di Gennaro – “se non cambia mentalità sarà difficile per lui rimettersi in gioco a questi livelli. Zaniolo aveva tante possibilità, come le ha avute Balotelli. Poi è inutile che si parli di ambiente, infortuni e altro. Sono solo scuse“.
“Per la Fiorentina è un giocatore in meno”
Di Gennaro prosegue: “Zaniolo è da Nazionale ma non lo capisce. Per Firenze e la Fiorentina è un giocatore in meno. Non so se crescerà ancora. Non è cresciuto all’Atalanta dove è peggiorato. Io l’ho fatto il calciatore: appena molli così è finita”. Intanto dalla sua vecchia squadra, quella Roma che un tempo lo idolatrava, è arrivato il biglietto d’addio. Un biglietto condito di tanti insulti e un “a mai più rivederci”…