“Il mercato è un puzzle”. Questa frase di De Rossi, pronunciata qualche giorno fa, ben rappresenta quanto sta avvenendo in queste ore nel nostro campionato. Stamattina i tifosi si sono svegliati con l’incredibile notizia relativa a Koopmeiner che, parole del suo (attuale) allenatore, ormai a Bergamo sta vivendo da separato in casa. Il motivo? Perché il calciatore vuole andare alla Juventus, “un ricatto” bello e buono secondo la società nerazzurra. Praticamente lo stesso che sta avvenendo, a parti invertite, proprio a Torino con Chiesa.
Ormai il calcio è questo, dobbiamo rassegnarci. I giocatori, che riescono a strappare contratti sempre più lunghi e sostanziosi, quando decidono di andare via dai club possono permettersi di fare il bello e cattivo tempo, dettando le condizioni soprattutto quando si avvicina la scadenza contrattuale. Ebbene, con Koopmeiners l’Atalanta è rimasta scottata, anche perché è la prima volta, come ammesso dallo stesso Gasperini, che un calciatore “mostra questo tipo di comportamento” nonostante le cessioni pregiate non siano di certo mancate negli ultimi anni in casa Percassi. La domanda adesso è però una: che succede adesso?
Koopmeiners sblocca il mercato delle big? Gli scenari
Intanto c’è da chiudere l’affare e l’Atalanta non sembra intenzionata a concedere sconti, a meno che questa netta spaccatura abbia cambiato qualcosa. L’ultima offerta presentata dalla Juve era stata di 45 milioni, circa 15 in meno della valutazione fatta dai bergamaschi. Le parti devono necessariamente avvicinarsi se si vorrà giungere ad un accordo. E’ innegabile però che questa maxi operazione, qualora dovesse concretizzarsi, innescherà una serie di operazioni concatenate.
L’arrivo alla Juve del centrocampista precluderà ad esempio Nico Gonzalez? L’esterno era stato accostato anche all’Atalanta, prima che quest’ultima decidesse ieri di virare su Retegui. Fonti vicine all’ambiente bianconero sono convinti che Koopmeiners non significherà rinunciare all’assalto del fantasista della Fiorentina, ma il nodo sarà legato inevitabilmente alle risorse economiche da reperire (i viola chiedono 30-35 milioni), a meno che Giuntoli non riesca ad inserire qualche contropartita. E alla Juve gli esuberi ‘appetibili’ di certo non mancano. In entrambi gli scenari peraltro sarebbe proprio uno di quelli finiti ai margini della rosa a fare il caso dei bianconeri, ovvero Federico Chiesa. Sempre lui.
Gli incastri di mercato tra Nico Gonzalez, Chiesa e Gudmundosson: la Roma alla finestra
Nel frattempo però l’operazione Retegui ha bloccato per il momento l’arrivo di Gudmundosson proprio a Firenze dal Genoa, ovvero il post Nico Gonzalez per Palladino, con Gilardino che vuole quantomeno dei sostituti prima di veder partire anche la sua seconda stella ad una manciata di giorni dall’inizio del campionato. Se la situazione si sbloccherà ecco che la Juve ripartirà all’assalto con la Fiorentina, ma ecco tornare il problema Chiesa: venderlo diventa a questo punto quasi necessario perché tra Koopmeiners e Todibo (anche quest’ultimo in chiusura) serviranno comunque soldi freschi per colmare le richieste della Fiorentina. O comunque potrebbero essere necessarie ancor prima per arrivare a chiudere proprio Koopmeiners.
E la Roma? La Roma attende. Come vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi, al netto dei desideri del calciatore che fin qui nessuno è stato disposto ad esaudire, l’unica vera pretendente per l’esterno era e resta il club giallorosso. L’abbiamo detto e ridetto: se non fosse stato per la sua posizione attendista il calciatore sarebbe già arrivato a Trigoria. Dunque capitolo chiuso? Non è detto. Sì se le condizioni economiche – sia per quanto chiede la Juve, sia per le richieste astronomiche del giocatore – resteranno le stesse, “nì” se la situazione dovesse mutare. Guardate il caso Retegui di ieri: l’Atalanta – che ha preso quasi anche Pubill (altro obiettivo della Roma) – ha chiuso un’operazione da 25 milioni in poche ore. Come a dire: tutto può cambiare da un momento all’altro fino al 30 agosto.
La posizione dei giallorossi su Chiesa: il punto
Il dibattito attorno a Chiesa nella Capitale è più acceso che mai, tanto che si sono aperti due fronti opposti: chi è convinto che alla fine il matrimonio con i giallorossi si farà e chi invece è convinto che si tratti di una pista chiusa. Svincolandoci dal vortice delle notizie, spesso contrastanti tra loro, e provando a ragionare a mente fredda, possiamo dire che la Roma, a nostro avviso, non farà più carte false per arrivare all’attaccante. Quel treno è passato e per di più la squadra in quel ruolo è coperta.
Adesso sarà allora la Juve, che ha messo alla porta il calciatore (Chiesa ieri ha provato comunque a rimescolare le carte con quel famoso post), a dover venire incontro alle possibili esigenze degli acquirenti, a messo che ce ne siano da qui al 30 agosto. In primis con la valutazione del cartellino, che scenderà gioco-forza ulteriormente, in secondo luogo convincendo il ragazzo ad accettare un’eventuale offerta. In caso contrario l’attaccante resterà in rosa almeno fino a gennaio, dirigendosi a fine scadenza e aprendo, il prossimo anno, un nuovo capitolo della sua personale telenovela.