Risolti tutti i problemi con il visto, Artem Dovbyk ha raggiunto il resto della squadra nel Regno Unito e si è subito rimesso a disposizione di Daniele De Rossi. L’attaccante ucraino ha voglia di mettersi in mostra. Al momento ha giocato solo pochi minuti contro l’Olympiakos a Rieti, mentre non è potuto scendere in campo contro il Barnsley per i noti problemi burocratici.
La Roma resterà al St. George’s Park fino a dopodomani mattina. Nel pomeriggio di sabato, poi, giocherà contro l’Everton in amichevole per poi far ritorno a Trigoria. Contro il club di Premier League, i ragazzi di De Rossi disputeranno il loro sesto e ultimo impegno amichevole di questa estate.
Sarà la volta buona per vedere finalmente dal primo minuto in campo Artem Dovbyk, il vero e proprio colpo di mercato estivo della Roma. Ghisolfi per portare a termine l’operazione era volato in Spagna, riuscendo a “strappare” il calciatore al Girona. Lo scorso anno fu capocannoniere della Liga spagnola con 24 reti messe a segno e trascinò il Girona per la prima volta nella storia in Champions League.
Come preferisce giocare Artem Dovbyk? Tutte le mosse di Daniele De Rossi
Dovbyk è un attaccante diverso rispetto a Lukaku, nonostante tutti e due facciano del gol il loro pane quotidiano. L’ucraino, infatti, ama ricevere palla lanciato in profondità o con i cross dagli esterni. Questo è il poco che si è potuto vedere contro l’Olympiakos in amichevole.
De Rossi sta cercando la migliore strategia per farlo rendere al massimo. Dybala e Soulé sono tutti e due dotati di grande tecnica e di piedi eccellenti per servirlo al meglio all’interno dell’area di rigore. La forza di Dovbyk si dovrà, infatti, vedere proprio negli ultimi 16 metri del campo.
Dovbyk, però, non è solo un uomo gol. Riesce, infatti, anche a proteggere palla al meglio, grazie al suo fisico imponente, e a dialogare con i compagni. Le sponde e i tocchi rasoterra per liberare i compagni fanno, quindi, parte del bagaglio tecnico dell’ucraino. Starà a De Rossi cercare le varie soluzioni tattiche per migliorare il suo gioco e quello di tutta la Roma.