Nuovo stadio della Roma, dal fattore ambientale alla struttura: cosa manca per iniziare a lavorare

La Roma è intenzionata a portare avanti il progetto legato al nuovo stadio: si continua a lavorare su Pietralata

Andrea Desideri -
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Stadio Roma
Nuovo stadio della Roma, i lavori continuano

Si può fare. Rispetto allo stadio della Roma viene ripetuto da anni, almeno a partire dal 2008 – quando Rosella Sensi ha presentato il primo progetto dell’impianto sportivo di proprietà che avrebbe dovuto rappresentare un omaggio a suo padre Franco – da allora sono trascorsi 16 anni e ancora la struttura non ha visto la luce. Si sono succedute proprietà e presidenti, ma all’ombra del Colosseo aspettano ancora uno stadio di proprietà. La Lazio ha presentato un suo progetto, ma i lavori si sono arenati prima ancora di arrivare alle ipotesi.

In casa giallorossa la situazione è diversa: c’è accordo con la Giunta comunale e i primi sopralluoghi sembrano essere andati a buon fine, ma nell’ultimo periodo c’è stato qualche rallentamento. Gli addetti ai lavori parlano di riuscire a posare la prima pietra l’anno prossimo. Ultimato potrebbe essere intorno al 2027.

Stadio della Roma, a che punto siamo

Cifre indicative perchè la realtà – ad oggi – dice ben altro. Ovvero che il Comune di Roma ha dato l’ok per lavorare a Pietralata. Il progetto stadio comprende non solo il campo da calcio, ma un vero impianto a tema Roma. Dal museo della squadra a tante aree ricreative: supermercati, centri commerciali e soprattutto trasporto dedicato.

Questo comporterebbe anche una riqualificazione totale dell’area con relativa implementazione dei veicoli. Nonché della circolazione associata. Tutto bene sulla carta, nella concretezza di ogni giorno ci sono già i primi dissapori: numerosi sono i comitati per il no in relazione al nuovo impianto. Le motivazioni sono diverse: la prima riguarda tutta l’area verde attorno a Pietralata.

Avanti con Pietralata

Nella fattispecie si fa appello alla flora del posto con la presenza di alberi secolari che potrebbero essere impossibilitati all’abbattimento per questioni storiche. La Roma in tal senso ha risposto – in accordo con le istituzioni – che per ciascun eventuale potatura verrà disposto un nuovo parco verde in zone similari. Per ogni albero tolto verrà piantato un nuovo esemplare.

Questo il piano iniziale che dovrebbe essere anche accompagnato da un ulteriore sopralluogo atto a scacciare ogni eventualità di aree archeologiche. Tradotto: non dovrebbero esserci scavi con reperti di importanza storica tale da impedire i lavori. Risposte certe arriveranno a fine mese, intorno alla metà di giugno dovrebbe esserci un nuovo meeting per fare il punto della situazione. Qualora la situazione fosse ritenuta ideale, si potrà cominciare a ragionare sul prossimo futuro. La nuova casa dei giallorossi comincia a prendere forma: manca l’ultimo passo affinché i propositi diventino certezze.