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Harakiri Roma, Fiorentina la ribalta negli ultimi 5'. Mou si gioca tutto nella finale col Siviglia

Giallorossi in vantaggio nel primo tempo con El Shaarawy, ma all'85' e all'88' segnano Jovic e Ikoné
Sabato 27 maggio 2023
Il corpo dei giocatori era nel catino bollente - nel senso letterale del termine - dello stadio Franchi, ma la testa di Fiorentina e Roma, invece, era rispettivamente a Praga e Budapest almeno per tutto il primo tempo. Le due finali di Conference (il 7 giugno i viola) e di Europa League (il 31 maggio i giallorossi) cannibalizzano a lungo l'attenzione di Fiorentina e Roma, che però col passare dei minuti danno vita a un match tutto sommato non disprezzabile, visto il contesto. Finisce con 2-1 per i padroni di casa, santificato dalle reti di El Shaarawy, Jovic e Ikoné, con una rimonta arrivata sui titoli di coda, diventati inevitabilmente elettrici anche fra le panchine, con alla fine Italiano che manda a quel paese anche qualcuno dei suoi tifosi in tribuna alle sue spalle.

IL GRAFFIO DEL FARAONE — Fra le due squadre, in avvio la più in maschera è senz'altro quella di José Mourinho. Vincenzo Italiano infatti, che festeggia le cento panchine a Firenze (quella di ieri in realtà era la 102ª), schiera un 4-3-3 tutto sommato pieno di seconde linee ma di tutto rispetto, con Venuti, Quarta, Igor e capitan Biraghi davanti a Cerofolini, mentre in mediana tocca a Duncan e Mandragora andare in appoggio a Ikoné, Barak e Saponara alle spalle di Jovic. Molto più sperimentale il 4-3-3-di Mourinho che, se davanti ha Solbakken ed El Shaarawy in appoggio a Belotti, vede in mediana i baby Bove e Tahirovic schierati al fianco di Wijnaldum. Ma è la difesa a essere il reparto più rivoluzionato, con Missori e Zalewski sulle fasce, supportati dai veterani di Smalling e Llorente. Logico che sia la Fiorentina insediarsi nella mediana romanista, ma senza molto costrutto e, soprattutto, mettendo in vetrina una difesa fragile. Così al primo affondo i giallorossi passano. Al 12', infatti, un cross di Belotti sorprende la retroguardia, consentendo a Solbakken una moda torre di testa e ad El Shaarawy un facile gol da due passi. È il vantaggio, che potrebbe portare a un facile bis al 26', quando Quarta e Igor si addormentano, permettendo a Wijnaldum di presentarsi a tu per tu con Cerofolini, che salva, la palla va a Solbakken, il cui tiro a botta sicura viene salvato sulla linea dallo stesso Quarta. La Fiorentina si scuote e un minuto dopo un colpo di testa di Jovic impegna a terra di Svilar. Lo stesso Jovic poi, al 31', conclude dal limite al lato di poco. Insomma, la sensazione è che i padroni di casa si stiano svegliando, perché al 33', su punizione, Biraghi impegna Svilar. Ma è un fuoco di paglia, perché in fase di palleggio i viola sbagliano in modo grottesco. Al 44' Quarta serve involontariamente El Shaarawy, il cui tiro all'incrocio viene salvato da Cerofolini. Due minuti più tardi l'argentino perde un altro pallone e stavolta il portiere deve salvare su Belotti. Insomma, i padroni di casa chiudono il tempo nel buio pesto.

TURNOVER — Nella ripresa Italiano fa uscire Quarta per Milenkovic, mentre Terzic prende il posto di Biraghi. Mourinho invece lascia a riposo Smalling ed El Shaarawy, inserendo Mancini e Celik, avanzando Zalewski in avanti. Già al 2' i viola reclamano un rigore per un mani di Mancini in area, ma Ayroldi lascia correre. Al 9', però, un'accelerazione di Ikoné libererebbe Jovic, anticipato all'ultimo istante da terra in angolo da Llorente. La Fiorentina prova a premere sull'acceleratore, ma lascia spazi nella propria metà campo. Mou però decide di coprirsi, inserendo Cristante per Wijnaldum, con l'azzurro che si piazza davanti alla difesa a fare da frangiflutti, allargando Tahirovic sulla sinistra. Italiano corre ai ripari sostituendo Venuti e Saponara con Dodo e Sottil. Al 22', su azione d'angolo, la squadra di casa chiede il rigore per una trattenuta di Mancini ai danni di Milenkovic, che sul prosieguo dell'azione di testa impegna Svilar. Lo Special One allora decide di blindare mettendo Ibanez per Solbakken, col brasiliano bloccato sulla fascia destra. I viola allora tentano il tutto per tutto, inserendo Kouame per Duncan, arretrando Barak in mediana. Si capisce che la Fiorentina tenterà la carta dei cross, così i giallorossi inseriscono Abraham per Zalewski, disegnando un 5-3-2 robusto. Al 37' ne vale spese Sottil in area, con la Viola che reclama ancora un rigore accendendo un litigio fra le panchine, sedato prima da un giallo a Mourinho e poi da un abbraccio fra quest'ultimo è Italiano. E quando sembra che il match scivoli verso il finale, un cross di Kouame trova una torre di testa di Mandagora, che libera Jovic sotto misura per il pari. Vero che la Roma protesta per un fallo dello stesso Mandragora su Ibanez, ma è il 40' e sembra che l'1-1 soddisfi tutti, ma la Fiorentina insiste e al 42' un cross di Terzic trova colpo di testa di Kouame che indirizza verso la linea di porta, Ibanez sbuccia il pallone e Ikoné - fino a quel momento confuso - da due passi segna. Un sorpasso a sorpresa, che la Roma però un po' si è cercata, abbassando troppo il proprio baricentro. Morale: testa alle due finali, le uniche partite che ora contano per i viola e i giallorossi. Sperando magari fra pochi giorni l'Italia possa festeggiare due volte.
di Massimo Cecchini
Fonte: Gazzetta dello Sport
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