RomaForever.it
facebook twitter Feed RSS
Giovedì - 28 settembre 2023
Mappa Cerca Versión italiana
RomaForever.it
HOME
   
NEWS
   
SQUADRA
   
CAMPIONATO
   
CHAMPIONS LEAGUE
   
EUROPA LEAGUE
   
CONFERENCE LEAGUE
   
COPPA ITALIA
   
 
SHOP
   
FORUM
   
AMICHEVOLI
   
CALCIOMERCATO
   
FORMAZIONI
   
PALMARÉS
   
SUPERCOPPA ITALIANA
   
LAVORO
   
   

Giancarlo Dotto esonera Di Francesco!

"SE PALLOTTA IMPARASSE A FIDARSI SOLO DEI CALCIATORI O DI SE STESSO, ANCHE QUANDO SI TRATTA DI PALLONE, DOVREBBE DECIDERE OGGI STESSO DI CHIEDERE SCUSA A DI FRANCESCO E RIMANDARLO IN CONTESTI PIÙ ADEGUATI. I GIOCATORI HANNO RIGETTATO IL SUO GIOCO: E' UNA SENTENZA..."
Mercoledì 13 settembre 2017
James Pallotta non sa di calcio, ma sa di uomini (e di stadi). Gli basta sfiorare con il suo pollice bostoniano una superficie umana per capire se è di cartapesta. Quando si tratta di stregoni da panchina o di bipedi calcianti tende a fidarsi. Salvo poi diffidare di chi si fida. Gli basta poco per rovesciare il binocolo.

James ha dalla sua l'entusiasmante brutalità del rullo compressore. Che si chiamino Rudi Garcia, Walter Sabatini o le decine di dirigenti italiani o yankee passati per Trigoria, James quando è l'ora ti schiaccia come un brufolo prima che diventi purulento. Non si fa il segno della croce, o forse sì, prima di spianare l'equivoco.

Nel mirino ora, dopo la gita all'Olimpico, c'è già il buon Eusebio. Tanto più appassionato quanto più inadeguato. Pallotta ne sta decifrando l'inadeguatezza. E mica perché l'abruzzese gioca il 4-3-3 piuttosto che il 3-5-2. Da vero cacciatore di teste e di qualunque cosa, il boss fiuta l'inconsistenza tremula di chi gli si para davanti. Ne misura la pochezza dei suoni e l'opacità dei lampi. I balbettii spacciati per grida.

Non solo lui, a dire il vero. Il guaio per l'onesto Difra è che a misurare l'inconsistenza del leader cominciano, e non da ieri sera, i calciatori, lupi di terra e di mare abituati a confrontarsi con sciamani a cazzo eternamente dritto come Spalletti, Guardiola, Mourinho. Gente come Dzeko, Nainggo, Strootman, lo stesso De Rossi, in cuor suo, onesto, leale, capace di mentire qualche volta al mondo, mai a se stesso.

Il rigetto dei calciatori è una sentenza. Non c'è scampo. Ricordate Zeman? Quando fu chiaro che stava portando la Roma allo sfascio con le sue cocciute stravaganze, smisero di giocare. Ricordate Rudi Garcia? Quando cominciò a mostrarsi debole, sazio e distratto da altro, fu sfrattato prima ancora che lui potesse rendersene conto.

Nulla di subdolo o riprovevole. Questa è la parte sana dei calciatori. Rigettano chi non sta dalla loro parte o chi non ha abbastanza bastone carismatico per abbassarne la cresta. Il calcio lo fanno i calciatori. Il rigetto dei calciatori è l'anticorpo che salva una squadra. Se Pallotta imparasse a fidarsi solo di loro o di se stesso, anche quando si tratta di pallone, dovrebbe decidere oggi stesso di chiedere scusa a Di Francesco e rimandarlo in contesti più adeguati dove tentare tutta la chirurgia necessaria per cambiare maschera, voce e storia.

Ci è riuscito Allegri, l'allenatore meno carismatico del pianeta, perché non dovrebbe riuscirci lui? Ci sono tutti, ma proprio tutti, gli elementi per capire già qui e ora che questa Roma, la Roma umiliata dall'Atletico (un giorno vi racconterò la vera storia del mitologico Alisson da Porto Alegre a Trigoria), costretta a difendersi come una minus habens, e prima ancora dall'Inter con l'alibi della mala sorte e dall'Atalanta con quello della buona sorte, deve cambiare all'istante il suo conducator prima che sia troppo tardi.

Mi risulta stupefacente come, a questi livelli, i livelli di un club come la Roma, non ci si renda conto di come la prima qualità da perlustrare di un candidato sia la sua dote carismatica. Il magnete. Che può diffondersi da quattro fonti primarie, la sua storia, il suo volto, la sua voce, la sua inclinazione a giocare anche perversamente o follemente il ruolo del capo. Prendi Guardiola e Zidane (storia più volto, più voce).

Prendi Mourinho (stoffa, tenebra e perversione da leader). Prendi Ancelotti (la sua storia). Prendi Spalletti (volto, voce, stoffa e follia da leader). Così Conte (aggiungi la storia). Prendi il loco Bielsa o lo stesso Zeman (vedi Spalletti). Prendi Klopp (tutto meno che la storia, meno folle, maniacale e perverso degli altri, ma straripante e messianico abbraccio che ti porta per definizione verso terre promesse). Non prendi Allegri. E' la Juve il suo carisma.

Prendi Di Francesco. Prova ad accostarlo a un aggettivo subliminale. Non ne trovi uno. Zero. Ragazzo splendido a farci un picnic in una banda di boy scout, ma zero carisma, zero follia, zero perversione. Faccia buia e voce chioccia. Non è lupo e non è lampo. Non è suono. Le sue comunicazioni pubbliche sono strazianti. Ci dicono: "Voi pensate che io non sia all'altezza? Il guaio è che il primo a pensarlo sono io...".

E così prova a confondersi facendo la voce grossa. Ma è voce che non passa. Non è mai un titolo Eusebio. Non è mai un esclamativo. Non è mai, porca miseria, un dubbio: "ma questo è un genio o un cretino?". Zero enigmi con Difra. Dalle sua parti non latita mai una domanda appena inquietante. Non passa con noi, come volete che passi con la scafatissima banda che dovrebbe governare? Passare da Spalletti a Difra è come passare da Yul Brinner a Cecco Adinolfi

La unica forza è anche, a oggi, la sua definitiva debolezza. La sua idea di calcio. La Roma degli ultimi trentacinque anni, da Liedholm a Spalletti, passando per Eriksson, Zeman, Luis Enrique, Garcia, tra estasi e frane, ha sempre avuto una sua identità di gioco. Ha innamorato e straziato, ma sempre riconoscibile. Questa di Difra è una squadra senza identità e senza nerbo.

Con l'unica risorsa che è l'orgoglio dei suoi campioni. Che non ci stanno a perdere. A Bergamo e contro l'Atletico la Roma si è aggrappata poveraccia allo specchio in frantumi della sua identità per salvicchiare una vittoria e un pareggio mai così mortificanti. Dov'è finito il suo calcio fluido e musicale? Nainggo, Strootman e Dzeko erano uomini squadra nel coro di Spalletti, esecutori di uno spartito. In questa Roma sono piccoli, frustratissimi titani che lottano solitari contro il mondo. Ingabbiati in un calcio che non porta da nessuna parte e non lascia altro che fatica e bava alla bocca
di Giancarlo Dotto
Fonte: dagospia.com
COMMENTI
Area Utente
Login

Rudi Garcia - News

 
 <<    <      3   4   5   6   7    
 
 Gio. 14 dic 2017 
L'attaccante è Kolarov
Come ogni leader, a volte sbaglia nel convertire la quantità in qualità: analizzando...
 Lun. 04 dic 2017 
Azer...ati
Non vengono per una vacanza romana, perché la Champions League rappresenta una vetrina...
Fidatevi di noi!
L'esordio social è un appello al popolo. Nel giorno del suo ingresso su Twitter,...
Roma d'esperienza. Metodo antistress per la Champions
Con Rudi Garcia c'era una volta il consiglio dei saggi: più scena che altro, se...
 Dom. 03 dic 2017 
Roma, non esistono più tabù
Di Francesco raggiunge lo score di Rudi Garcia: 34 punti nelle prime 14 gare. Soltanto Capello aveva fatto meglio nella stagione 2003/2004
 Mar. 21 nov 2017 
Di Francesco più di tutti
Meglio di tutti, aristotelicamente, sia in potenza che in atto. Lo snodo filosofico,...
 Lun. 13 nov 2017 
Olimpico, il derby dei gol
Ultimi dieci anni, venti derby giocati in campionato, solo tre pareggi, la bellezza...
 Dom. 12 nov 2017 
Un derby da 55 punti: Roma e Lazio mai così in alto
Le due squadre non si erano mai sfidate con un bottino così ricco in comune dopo undici partite. La media è di 27,5 e per entrambe c'è anche un match da recuperare
Il derby mai così in alto
In ventitre anni di derby da tre punti, esattamente dalla stagione 1994-95, non...
 Mer. 08 nov 2017 
CALCIOMERCATO Roma, ennesimo fallimento per Sadiq: a gennaio può tornare a Trigoria
Ha avuto la possibilità di sostituire per alcune gare Andrea Belotti, ma l'attaccante...
 Ven. 03 nov 2017 
EVRA, calcio in faccia a un tifoso: rischia di chiudere la carriera. Garcia lo rimprovera...
L'ex giocatore della Juventus reagisce in malo modo alla contestazione dei supporter...
 Gio. 02 nov 2017 
Calciomercato Roma, Mahrez in fuga dal Leicester, la Roma c'è sempre
La parabola di Riyad Mahrez, dopo l'apice del 2015/2016, sta probabilmente toccando...
 Mar. 31 ott 2017 
Ranieri: "La Roma si qualificherà"
Non molto tempo fa, sul telefonino di una persona molto vicina a Ranieri, è arrivata...
L'Olimpico fa gol. Dal Barcellona al Chelsea, vittime illustri al Colosseo
Nelle grandi notti di Champions il contorno resta scolpito nella memoria almeno...
 Lun. 30 ott 2017 
Pellegrini si piazza a centro Europa
Ripartiamo dal 28' st dello Stamford Bridge: esce il pur bravo Gerson ed entra Pellegrini....
 Dom. 29 ott 2017 
Roma, partenza sprint: con Di Francesco difesa bunker
Il rendimento difensivo dei giallorossi di questa stagione è superiore a quello della squadra scudetto di Capello. Fazio rinnova fino al 2020
 Dom. 15 ott 2017 
E il Napoli scappa...
Maurizio Sarri non vuole sentire pronunciare la parola scudetto. Sarà scaramanzia,...
 Mer. 11 ott 2017 
Roma, De Rossi, Pellegrini e Florenzi: 3 titolari romani mancavano dal 2015
Tre titolari romani mancavano dal 12 settembre 2015: a Frosinone Rudi Garcia schierò dall'inizio Totti, De Rossi e Florenzi
 Dom. 01 ott 2017 
Testa a testa Florenzi-Under
Le prove vanno in una direzione. Poi però ci sono le valutazioni emotive, le scintille...
 Sab. 30 set 2017 
Ninja (solo) a Roma. Ora Nainggolan rischia il Mondiale
Uno qualunque per il Belgio, primus inter pares a Trigoria. Radja Nainggolan è qui,...
 
 <<    <      3   4   5   6   7