È difficile non innamorarsi di Benjamin Tahirovic. Mourinho, per essere precisi, è andato fuori di testa per il baby centrocampista svedese che ha esordito la scorsa domenica all'Olimpico. «Sarà un grande giocatore. Con il tempo andrà a mangiare qualcuno dei titolari», la profezia del portoghese dopo averlo buttato nella mischia contro il Torino. Del resto, Tahirovic abbina struttura fisica (è alto 1.91 cm), potenza, visione di gioco e tecnica. Inoltre, sa calciare in porta con il destro e con il sinistro indifferentemente. Anche l'ex allenatore Dalibor Savic si era innamorato di lui ai tempi del Vasalund: «È un vincente. E poi crede molto in se stesso». Già, Tahirovic crede così tanto in se stesso che in una vecchia intervista, da minorenne, dichiarò che il suo obiettivo a lungo termine era alzare al cielo il Pallone d'Oro.

Estate turbolenta
L'inizio di stagione non è stato lineare per Tahirovic. Dopo la firma sul rinnovo fino al 2026 contava di allenarsi con i grandi, di crescere al fianco di Dybala e soci per ritagliarsi spazio tra campionato e coppe. Quando è stato riaggregato alla Primavera ha deciso di tornare a casa senza avere il permesso dalla società. È rimasto in Svezia venti giorni per schiarirsi le idee. La Roma l'ha multato ma non è andata oltre perché il ragazzo si è ripresentato con la voglia di spaccare il mondo. E l'ha fatto. Prima giocando in Primavera, poi attirando l'attenzione di Mourinho che l'ha premiato con la passerella dell'Olimpico.

Operazione lampo
A portarlo in Italia ci ha pensato Daniele Piraino, l'ex agente di Diawara. L'operazione in entrata è stata conclusa da Morgan De Sanctis e Simone Lo Schiavo (adesso alla Salernitana) che conoscevano già le qualità del ragazzo: ovviamente a "benedire" l'affare fu il gm Tiago Pinto, appena giunto al suo posto. Del resto, a 17 anni Tahirovic era nel giro della prima squadra del Vasalund. Era il 31 gennaio del 2021: Tahirovic sbarca definitivamente in giallorosso in cambio di circa 200mila euro. Nelle settimane precedenti il ragazzo aveva svolto un provino a Trigoria. Durante quei giorni è andato in scena l'incontro con Edin Dzeko che il ragazzo (di origini bosniache) voleva conoscere a tutti i costi: l'ex attaccante, oltre ad una foto ricordo, gli regalò una maglietta autografata. Un gesto che in parte ha inciso nella scelta di venire a Roma dato che lo volevano anche Benfica e Porto.

Maestro De Rossi
Tahirovic ha iniziato a giocare con l'Under 18 di Nello Parisi. Ma l'esplosione è avvenuta l'anno scorso sotto la gestione di Alberto De Rossi. Era titolare fisso nella Primavera che ha stravinto la stagione regolare per poi perdere la finale scudetto contro l'Inter. È stato frenato da qualche infortunio muscolare, ma Tahirovic ha trovato il suo ruolo, quello di mediano, dove De Rossi lo ha abbassato, dopo aver giocato da giovanissimo da attaccante, trequartista e mezzala. Sotto la gestione Pinto-Mou il salto con i grandi.