De Rossi e il commovente ritorno all’Olimpico: “Non sarai mai un ospite a casa tua”

Una partita paradossale, Daniele De Rossi avversario della squadra che ha amato e per cui ha combattuto ogni giorno della sua vita.

Melissa Landolina -
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Daniele De Rossi
Daniele De Rossi

Il ritorno di Daniele De Rossi allo Stadio Olimpico da avversario ha riportato in superficie quel legame che resiste al tempo. Per la prima volta, chi ha incarnato per anni lo spirito della Roma si è trovato dall’altra parte, costretto a vivere una partita da tecnico della squadra opposta, con il dovere di provare a vincere anche contro ciò che ha rappresentato la sua vita sportiva.

Sul campo la gara ha detto 3-1 per la Roma, un risultato che ha evitato l’immagine più difficile da raccontare: De Rossi felice per un successo ottenuto contro la squadra a cui ha dato tutto. Lo stadio lo ha accolto con rispetto, senza troppa retorica, riconoscendo in lui una parte della propria storia. Il passaggio sotto la curva Sud è stato diverso dal solito, ma il sentimento è rimasto lo stesso: De Rossi continua a essere uno di casa, anche quando occupa la panchina avversaria.

Il paradosso sportivo, per una sera, è stato attenuato dal risultato. La Roma ha conquistato i tre punti e De Rossi ha lasciato l’Olimpico tra applausi discreti e sguardi colmi di riconoscenza. Perché, al di là delle maglie e dei ruoli, rimane l’idea che Daniele De Rossi non potrà mai essere davvero un “ospite” nella sua città calcistica. E che il legame con il popolo romanista, costruito negli anni, continua a resistere senza bisogno di gesti plateali. Perché nessuno a Roma ha mai smesso di credere che un giorno DDR tornerà per finire quello che aveva cominciato.

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