La settimana che porta a Roma-Genoa ha un sapore particolare anche per chi quei colori li ha indossati davvero. Diego Perotti, doppio ex della sfida di lunedì, legge una Roma che sta già cambiando pelle: non solo risultati, ma segnali chiari di lavoro quotidiano e di idee che iniziano a vedersi.
“La mano del mister si percepisce già”
Perotti parla di una squadra in trasformazione, dove l’impronta di Gasperini è evidente: intensità, identità, capacità di trovare soluzioni anche quando non tutto gira in attacco. E qui arriva il punto chiave: per l’argentino la Roma può chiudere in zona quarto posto, ma non esclude che il traguardo possa essere persino più alto, perché la crescita è reale e il mercato – se mirato – può diventare il moltiplicatore.
Zirkzee, profilo “Gasperiniano”
Nel discorso entra inevitabilmente Joshua Zirkzee. Perotti lo descrive come un giocatore che può incastrarsi bene nel sistema: non solo “punta”, ma anche interprete mobile capace di legare gioco e occupare la trequarti. Tradotto: un nome che, nelle sue parole, può dare quella sterzata che finora è mancata quando serve più peso e continuità offensiva.
Soulé e De Rossi: incrocio che fa rumore
Dentro la stessa cornice, Perotti spende parole importanti per Soulé, definendolo un talento di livello assoluto: uno che aveva bisogno di tempo e contesto. E poi c’è l’altra storia, quella che lunedì rischia di prendersi la scena: De Rossi all’Olimpico da avversario. Perotti è netto: a Genova si intravede già la sua mano e, soprattutto, si sente quanto il gruppo sia pronto a seguirlo sul piano umano.
Lunedì: partita, ma anche brividi
Roma-Genoa sarà anche questo: calcio vero, punti pesanti, ma pure una notte emotiva. Perché certe figure non passano: cambiano ruolo, cambiano panchina, ma restano parte della città.