La Roma e il tabù big match: i dati fanno paura

I giallorossi dopo la sconfitta contro la Juventus, perdono l’ennesimo scontro diretto

Jacopo Pagliara -
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Juventus-Roma
Juventus-Roma (foto asroma.com)

Sta diventando una sorta di copione che si ripete puntualmente. Ogni volta che il calendario propone una sfida contro le big, l’esito sembra già scritto. Anche nel match di ieri sera, perso per 2-1 contro la Juventus, la Roma ha confermato questa tendenza negativa, incassando l’ennesimo ko contro una big.

Un limite che pesa e che non può più essere ignorato se l’obiettivo è quello di tornare stabilmente ai massimi livelli e lottare davvero per un posto in Champions League. I punti persi negli scontri diretti fanno la differenza, soprattutto in un campionato sempre più competitivo. Per compiere il definitivo salto di qualità, la Roma è chiamata a un cambio di passo netto: non basta reggere il confronto, serve imparare a vincere queste partite. Solo riuscendo a imporsi contro le grandi del campionato, i giallorossi potranno ambire a sedersi nuovamente al tavolo delle protagoniste.

Dybala in Juventus-Roma
Dybala in Juventus-Roma (foto asroma.com)

La “classifica dei big match”: Roma fanalino di coda

I numeri raccolti nelle ultime tre stagioni raccontano una realtà difficile da ignorare. Nei confronti diretti contro le squadre di vertice, la Roma ha messo insieme appena 27 punti in 29 partite, ottenuti grazie a 6 vittorie e 6 pareggi e ben 17 sconfitte viaggiando a una media inferiore al punto a incontro. Un rendimento che evidenzia tutte le difficoltà dei giallorossi negli scontri di alto livello.

Il confronto con le rivali è eloquente: l’Inter guida questa particolare graduatoria con 53 punti, davanti al Napoli fermo a 42 e alla Juventus, salita a 41 dopo il successo ottenuto contro i giallorossi. Anche la Lazio precede la Roma, con 31 punti. I giallorossi restano fanalino di coda.