Andrea Stramaccioni, già tecnico del settore giovanile della Roma e oggi volto noto come commentatore e opinionista su DAZN, ha concesso un’intervista esclusiva a Il Tempo in vista della sfida di cartello tra Juventus e Roma. Nel corso della chiacchierata, Stramaccioni ha offerto la sua lettura della partita, soffermandosi su diversi temi legati al momento delle due squadre, analizzandone caratteristiche, punti di forza e possibili chiavi tattiche di un confronto che si preannuncia decisivo per la stagione. Queste sono state le sue parole.
Le dichiarazioni di Andrea Stramaccioni
Analizzando la prestazione della Roma nella sfida contro il Como, Stramaccioni ha sottolineato con convinzione quanto quella gara abbia rappresentato, a suo giudizio, l’espressione più vicina ai principi di gioco di Gian Piero Gasperini visti finora in stagione.
«Ero allo stadio, è stata per me la miglior Roma della stagione per intensità, condizione fisica, pericolosità offensiva e solidità difensiva. Considerando l’avversario è stata una prova davvero impressionante».
Lo sguardo si sposta poi inevitabilmente sul prossimo impegno di campionato, con la Roma attesa dalla trasferta contro la Juventus, una sfida che mette di fronte Gasperini e Spalletti.
«Al Dall’Ara ho visto una Juventus sempre più convinta di quello che fa, che arriva anche lei come la Roma a questa sfida dopo aver sfoderato una grande prestazione su un campo molto difficile come Bologna».
Entrando nel merito delle possibili chiavi della partita, Stramaccioni ha evidenziato le differenze tra le due squadre, sia dal punto di vista collettivo che individuale.
«In questo momento vedo la Roma con un rendimento collettivo molto alto e ad oggi abituato anche a giocare a grande intensità. La Juventus ha invece in alcune individualità la capacità di risolvere la partita con una giocata. Inoltre, aggiungo che se la difesa di Gasp continua a fare un campionato eccellente, di contro, con Spalletti, seppure con l’assenza pesante di Vlahovic, pian piano le punte stanno crescendo. Mi è piaciuto molto Openda a Bologna».
Parlando delle assenze che potrebbero pesare maggiormente nell’economia della gara, l’ex tecnico ha espresso una preferenza chiara.
«Ammesso esista una “bilancia virtuale” di importanza dico N’Dicka per la Roma. Sia perché contro il Como è stato uno dei migliori e sia perché probabilmente “costringerà” Gasperini a rimettere Mancini centrale, e a me centro destra nella difesa a tre col gioco della Roma mi sta piacendo davvero molto».

Il focus si è poi spostato sui giovani talenti più rappresentativi delle due squadre, Soulé e Yildiz, entrambi protagonisti di una stagione in crescita.
«Stanno disputando entrambi una grande stagione, Yildiz è il migliore della Juventus sia per gol segnati che per gli assist e Spalletti lo vuole meno aperto e più vicino alla punta. Sorprendente che il discorso sia quasi identico per Soulé, miglior marcatore della Roma con cinque reti segnate e miglior assistman. Finora negli scontri diretti con Inter, Milan e Napoli ha reso meno del suo valore e sabato vorrà sicuramente invertire la rotta contro la sua ex squadra che forse con la dirigenza precedente non ha creduto tantissimo in lui».

Affrontando infine il tema legato a Paulo Dybala e al suo attuale utilizzo, Stramaccioni ha chiarito la sua posizione sul ruolo dell’argentino all’interno della Roma.
«Parlando solo di campo Paulo è stato fortemente penalizzato dagli infortuni in questo inizio stagione. Se sta bene è centrale sempre, sicuramente potrà ritagliarsi uno spezzone di gara. Poi lui per la Roma e Vlahovic per la Juve sono i due grandi attaccanti in scadenza a giugno».

In chiusura, con la finestra di mercato ormai alle porte, l’attenzione si è concentrata sulle possibili mosse della Roma a gennaio e sulle ambizioni stagionali del club.
«Assolutamente sì, con un attaccante importante e un esterno a sinistra (se Angelino non sta ancora bene) i Friedkin potrebbero rendere la Roma veramente temibile. Lunedì sera sono uscito dallo stadio pensando che dando a Gasperini una punta “alla Gasp”, la Roma se la gioca con tutte».