Se c’è un marchio di fabbrica che accompagna la carriera di Gian Piero Gasperini, è la trasformazione dei quinti in armi decisive. E nel post gara di Roma-Como, durante il programma 4-3-2-1 su DAZN, Dario Mastroianni ha messo nero su bianco un concetto che a Trigoria suona come una promessa: quando Gasp lavora sugli esterni, il salto non è solo tattico, ma anche statistico.
La “lezione Atalanta”: gol dai quinti
Nel suo intervento, Mastroianni ha ricordato esempi precisi del passato nerazzurro: “Sappiamo che caratteristiche richiede Gasperini per i propri quinti, sappiamo quanto sia in grado poi di farli evolvere anche dal punto di vista numerico per gol. Ricordiamo Gosens, Hateboer nei loro anni all’Atalanta”.
Una chiave che la Roma sta provando a riprodurre: esterni che non sono solo corsa e copertura, ma anche presenza negli ultimi metri.
La proiezione di Wesley: “materiale grezzo” che può diventare decisivo
Poi il focus si sposta sul presente giallorosso, e su Wesley: “Guardando la proiezione di Wesley, siamo già a tre gol in campionato, rischio che possa chiudere magari con questo ritmo a sei, sette, quindi sono gol comunque anche per come arrivano pesanti”.
Il punto, però, è soprattutto metodologico: “Quando ha un materiale grezzo tra le mani, riesce un po’ a plasmarlo come vuole, riesce a fare una differenza”. E lì dentro c’è tutta la filosofia gasperiniana: prendere un profilo “di gamba” e trasformarlo in un giocatore che incide.
Un indizio sul progetto Roma
Le parole di Mastroianni non sono solo un’analisi del singolo: sono un segnale sul percorso della Roma. Se i quinti iniziano davvero a portare gol “pesanti”, allora l’attacco cambia faccia senza neanche cambiare uomini. E per una squadra che vuole alzare il livello, questa è una notizia enorme.