Un dato che pesa (e che mette Soulé con nomi pesantissimi)
C’è un numero che, più di altri, fotografa quanto Matías Soulé stia cambiando scala: 21 gol e 11 assist in Serie A. Secondo questa rilevazione, l’esterno argentino è diventato il 5° giocatore nato dal 2003 a superare 20 reti e 10 passaggi vincenti nelle ultime cinque stagioni dei Big-5 europei (dal 2021/22), dopo Elye Wahi, Jamal Musiala, Florian Wirtz e Jude Bellingham.
Al netto della “stat da vetrina”, il punto è il messaggio: Soulé non è più solo un talento da accendere a intermittenza, ma un giocatore che produce con continuità, e quei nomi accanto al suo fanno capire la direzione.
Il confronto con Nico Paz e il perché tattico
Ieri, contro il Como, il duello a distanza con Nico Paz è stato netto. Soulé ha trovato spazi e tempi, soprattutto quando la partita chiedeva iniziativa nell’uno contro uno e giocate tra le linee. Nico Paz, invece, è rimasto “incastrato” nei meccanismi della Roma: pressione orientata sull’uomo, coperture aggressive sulle ricezioni e chiusura rapida delle linee interne, marchio di fabbrica della fase difensiva di Gasperini.
È qui che si vede la maturità di Soulé: non solo colpi, ma letture. Sa quando allargarsi per aprire il campo e quando entrare dentro per far male, diventando una soluzione costante e non episodica.
Sempre più centrale nel progetto Roma
In una Roma che cerca peso offensivo e continuità, Soulé sta diventando un perno: perché crea superiorità, perché “produce”, perché si accende anche nelle partite sporche. E quando il progetto ha bisogno di un volto, spesso finisce per somigliare a chi decide le partite.