Cannavaro “promuove” la Roma: “Forte, ma senza un vero 9” e l’ombra di Capello

Dalla sua Napoli, l’ex campione del mondo parla a Il Messaggero: fiducia in Gasperini, mercato decisivo e un retroscena mai dimenticato dell’estate 2001

Jacopo Mandò -
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cannavaro e totti
Cannavaro e la Roma: giudizio su Gasperini e retroscena del 2001 – Romaforever.it

La Roma vista da Cannavaro: qualità e allenatore “da campionato”

Fabio Cannavaro, oggi ct dell’Uzbekistan, ha acceso i riflettori sulla Roma con parole nette: “È una squadra forte, ha buoni giocatori con un allenatore bravo che conosce il campionato”. Il punto, però, per l’ex difensore, è davanti: “Non ha l’attaccante vero e comunque è lì e lotta”. Un passaggio che fotografa bene il momento giallorosso: struttura e solidità ci sono, ma per alzare il tetto serve più peso in area.

“Sergente di ferro” e scudetto: cosa manca davvero

Cannavaro insiste sul profilo di Gian Piero Gasperini: “È un allenatore esigente con i calciatori”, uno di quelli che non concede sconti. E aggiunge un paragone che a Trigoria fa rumore: “In una piazza come Roma, l’ultimo esigente è stato Capello.

Sulla corsa al titolo, il pensiero è pragmatico: “Non ce n’è una che ha continuità. L’Europa ti assorbe tante energie”, con una sottolineatura sul vantaggio di chi ha meno impegni infrasettimanali.

Il retroscena del 2001: vicino alla Roma di Totti

C’è spazio anche per una sliding door storica: nell’estate 2001, dopo lo scudetto, Franco Sensi avrebbe pensato a Cannavaro per rinforzare la difesa di Fabio Capello. “Ci penso spesso, quella squadra era bella”, ammette, spiegando però l’incastro impossibile: “Sensi aveva già fatto i conti e non poteva prendere me, Buffon e Thuram.

Uzbekistan e Mondiale: anche Shomurodov nel gruppo

Nel suo percorso da ct, Cannavaro può contare anche sull’ex Roma Eldor Shomurodov e racconta la sfida “Mondiale” con la consapevolezza di dover spingere più forte: “Dovrò fare il triplo del lavoro che dovrà fare l’Italia.