Si parte dalla possibile nuova dicitura-simbolo del VAR, fino alle ben più determinati novità in materia di calci d’angolo e cartellini gialli. Anche di questo si è parlato ieri durante gli stati generali della nostra classe arbitrale, preludio a ciò che potrebbe mettere nero su bianco a strettissimo giro l’IFAB – l’organo calcistico mondiale che vara leggi e regolamenti – in vista dei prossimi mondiali.
Novità VAR: cosa potrebbe cambiare
Dicevamo delle principali questioni di cui si dibatte. L’anacronista definizione di “chiaro ed evidente errore” quale principio guida dell’uso del VAR non ha più ragion d’essere. Si parlerà di “errore” e basta, anche perché riguardando le immagini tutto, almeno in teoria, dovrebbe essere ‘chiaro ed evidente’. In più in ogni partita la tecnologia è sempre più impiegata come moviola anziché come strumento per riparare a clamorose sviste in campo. Dunque bene adeguarsi. Maggiormente interessanti sono però altre novità: come il possibile impiego della revisione al monitor per i calci d’angolo e dell’uso del check per il secondo cartellino giallo. Entrambe circostanze che, in effetti, possono indirizzare le sorti di un incontro.
Lotta senza quartiere ai simulatori
Dalle nostre parti ieri a Lissone si è però parlato anche di un altro tema tremendamente d’attualità: i simulatori. Rocchi ci è andato giù pesante: “Sono peggio di un rigore non visto“. Dal caso Giminez in poi (che ha fatto scuola), ogni domenica assistiamo in effetti a scene che nulla hanno a che vedere con lo spirito di questo sport. Collina ha indicato una possibile strada, che è quella che si sta sperimentando nella Coppa D’Arabia: chi riceve l’intervento dello staff sanitario deve star fuori 2 minuti. Senza dimenticarci l’altra arma che in realtà sarebbe di pronta applicazione senza ricorrere a modifiche e protocolli: ammonire chi fa finta.